L’inverno demografico che spopola le Marche: -5% di nascite nel 2022. In 10 anni perso l'equivalente dei residenti di Fabriano e Jesi

L inverno demografico che spopola le Marche: -5% di nascite nel 2022. In 10 anni perso l'equivalente dei residenti di Fabriano e Jesi
L’inverno demografico che spopola le Marche: -5% di nascite nel 2022. In 10 anni perso l'equivalente dei residenti di Fabriano e Jesi
di Lorenzo Sconocchini
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Martedì 21 Marzo 2023, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 15:41
ANCONA Immaginate che nel corso del 2022 i residenti di un intero comune come Camerino, circa 6.300, abbiano deciso di lasciare le Marche, buon per loro se per un’occupazione migliore in un’altra regione italiana o meglio ancora se per godersi una rendita al sole dei Caraibi. Ecco, avrete un’idea plastica di quanti residenti hanno perso le Marche l’anno scorso, scendendo da 1.487.150 a 1.480.839, il risultato peggiore dal 2002 in avanti. Ripetete la simulazione svuotando di colpo le città di Jesi e Fabriano, quasi 71mila residenti tra tutt’e due, e avrete l’immagine di quanta popolazione le Marche abbiano perso nell’ultimo decennio.  


L’effetto Covid


Colpa soprattutto dell’inverno demografico che non accenna a tramontare, il calo di natalità che colpisce la nostra regione più che altre zone d’Italia, testimoniato dall’ultima istantanea scattata dall’Istat proprio ieri, con i dati provvisori sull’andamento della popolazione nel 2022. L’anno scorso nella nostra regione le nascite sono state 8.779 (443 in meno rispetto al 2021) neanche la metà dei morti, 19.620, che pure hanno frenato leggermente (110 in meno) rispetto al 2021, un anno ancora pesantemente segnato dall’emergenza Covid. Il calo della natalità nelle Marche (4,8% su base annua) è molto più sostenuto della media italiana, che si attesta sul -1,9%, con 392.598 nascite, 7.651 in meno rispetto al 2021. Il confronto con i dati di dieci anni fa è impietoso per la nostra regione, da vero e proprio baby sboom per quanto riguarda le nascite, che erano state 13.196 nel 2012, 4.400 in più, mentre i morti erano stati 1.500 in meno. 


Il saldo migratorio


Il risultato del 2022 è un saldo naturale (la differenza tra morti e nati) pesantemente negativo, che fa segnare un -10.841 capace di ipotecare il risultato dell’andamento demografico annuo della nostra Regione.
A compensare parzialmente le perdite sono i saldi positivi dei movimenti migratori interni, da e verso altre regioni, che fa segnare un +1.113, e soprattutto la differenza tra quanti arrivano in Italia dall’estero (10.483) e quanti dalle Marche migrano oltre i confini nazionali (4.241), con un saldo positivo di 6.242 residenti.

Rispetto al 2021 le Marche l’anno scorso hanno avuto molti più interscambi di residenti da e verso altre regioni italiane: ne sono arrivati 35.756 (2.578 in più dell’anno precedente) e ne sono partiti 34.643 (+2.646). Sono aumentati anche gli immigrati dall’estero, 10.483, mille in più dell’anno precedente.


Tutte le province giù


A queste voci principali del report anagrafico dell’Istat se ne aggiungono altre minori, tipo cancellati e iscritti all’anagrafe per altri motivi, che nelle Marche hanno avuto un saldo negativo di circa 3.000 residenti.
Il calo demografico registrato nel 2022 interessa tutte le cinque province marchigiane. A pagare il pegno più pesante, probabilmente per lo spopolamento dell’entroterra dovuto anche al terremoto del 2016, è la provincia di Macerata, che segna un calo di 1.740 residenti. Seguono la provincia di Ancona (-1.411), Ascoli Piceno (-1.319), Pesaro Urbino (-945) e Fermo (896). Perdono residenti tutti i comuni capoluogo di provincia, anche se Ancona (-37) e Macerata (-7) hanno una situazione sostanzialmente invariata rispetto al 2021, mentre scendono di quota soprattutto Ascoli Piceno (-514), Pesaro (-294) e Fermo (-134). Tra i pochi comuni in controtendenza, tra quelli più grandi, c’è Civitanova Marche, salita nel 2002 da 41.768 a 41.790 residenti. 
 

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