ANCONA - Nessun capoluogo marchigiano figura tra le 29 città sonoramente bocciate dal report Mal’Aria di Legambiente sull’inquinamento atmosferico in Italia nel 2022. Si tratta di una lista di comuni (su un totale di 95 disponibili per l’elaborazione dei dati) dove nel corso dell’anno passato almeno una centralina di rilevamento è andata oltre il limite di legge dei 35 giorni di sforamento consentiti per i valori delle Pm10.
Torino in fondo
Una classifica negativa guidata da Torino (Grassi) con 98 giorni oltre i limiti, seguita da Milano (Senato) con 84, e Asti (Baussano) con 79, nella quale appunto le nostre quattro città capoluogo censite (Ancona, Ascoli, Macerata e Pesaro) non hanno il dis-onore di figurare.
E non ci sono capoluoghi marchigiani nemmeno tra le 10 città italiane più inquinate da polveri sottili Pm 10 nel 2022 (classifica basata sulla media annuale e guidata da Milano, Torino e Cremona) e tra le 12 più inquinate da biossido di azoto (NO2), che vede ancora Milano in testa.
Insomma, le Marche escono dall’edizione 2023 di Mal’Aria con un’immagine tutto sommato non oscurata da tracce di smog troppo ingombranti, E nella classifica delle Pm2.5 (un tipo di particelle inquinanti ancora più sottili delle Pm10) Macerata (con 9 microgrammi al metro cubo) figura tra le città virtuose, insieme ad altre del centro come Viterbo, Grosseto, Livorno e molti capoluoghi del meridione.