Strade, binari, ferrovie, aeroporto e banda larga: il decalogo delle associazioni per far uscire le Marche dall'isolamento

Strade, binari, ferrovie, aeroporto e banda larga: il decalogo delle associazioni per far uscire le Marche dall'isolamento
Strade, binari, ferrovie, aeroporto e banda larga: il decalogo delle associazioni per far uscire le Marche dall'isolamento
di Martina Marinangeli
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Martedì 22 Marzo 2022, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 15:10

ANCONA - Il decalogo delle associazioni di categoria per far uscire le Marche dall’isolamento cronico che, da decenni, le relega alla periferia dell’impero, nonostante una posizione geograficamente baricentrica a livello nazionale. Confindustra, Confartigianato, Cna, Confcommercio e Coldiretti hanno stilato un manifesto con le 10 priorità infrastrutturali non più procrastinabili, declinate su strade e ferrovie da completare, realizzare o potenziare, e sul rilancio della piattaforma logistica che comprende porto, aeroporto ed interporto. Nell’estate del 2020, il Corriere Adriatico ha prodotto un nutrito dossier su tutti i nodi da sciogliere in materia ed ora sono le categorie produttive a presentare alla Regione le istanze, chiedendo di fare squadra e di poter contare su tempi certi. 

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Gli input

Ieri, nella sede della Camera di Commercio delle Marche, il governatore Francesco Acquaroli e gli assessori Francesco Baldelli (Infrastrutture) e Guido Castelli (Bilancio), hanno raccolto le proposte di Sauro Grimaldi (vice presidente Confindustria Marche con delega alle infrastrutture), Emanuele Pepa (presidente Confartigianato Marche), Paolo Silenzi (presidente Cna Marche), Giacomo Bramucci (presidente Confcommercio Marche) e Maria Letizia Gardoni (presidente Coldiretti Marche), compatti come raramente succede nella regione dei campanili.

A fare gli onori di casa, il presidente della Camera di commercio, Gino Sabatini. Scendendo nel dettaglio del documento, il primo dei 10 punti nell’agenda delle infrastrutture riguarda la terza corsia della A14 per tutto il tratto marchigiano. Al momento, sono sul tavolo tre ipotesi: l’allargamento della sede attuale, l’arretramento dell’intero tracciato di circa 5 km (il vecchio tracciato verrebbe declassato a strada ad alta percorrenza come variante alla SS16), oppure la destinazione dell’attuale tracciato ad una sola direzione di percorrenza, con realizzazione di tre corsie nel senso di marcia opposto in sede arretrata. Tre ipotesi che dovranno convergere in un unico progetto preciso per intervenire sul collo di bottiglia d’Italia. C’è poi l’annosa questione dell’uscita dal porto di Ancona, con i suoi tre tasselli. 

I collegamenti

Se il raddoppio della variante alla Ss16 è in corso e per l’arretramento della ferrovia con il lungomare Nord si attende la Valutazione di impatto ambientale per poter partire con i lavori, l’ultimo miglio – la bretella di collegamento da 3,3 km e 99,61 milioni di euro di costo – ha visto la nomina di un commissario (il direttore di Anas Marche, Paolo Testaguzza) lo scorso settembre per accelerare l’iter di un’opera attesa da oltre 30 anni. Rimanendo in tema strade, non poteva mancare quella che forse è la madre di tutte le incompiute, la Fano-Grosseto, in attesa di essere realizzata da talmente tanto tempo che il progetto inizialmente pensato è ormai obsoleto e si sta lavorando per portarla da due a quattro corsie, con galleria a doppia canna. Ma oltre alle arterie stradali principali, il decalogo delle associazioni include anche tratti fondamentali per collegare le aree interne, come quello tra Fabriano e Sassoferrato - dal costo di 200milioni di euro, di cui 25 disponibili -, la progettazione della nuova bretella tra Villa Potenza e la A14 (con nuovo casello a Porto Potenza Picena) ed ampliamento del tratto Villa Potenza-Castel Raimondo, ed il primo tratto Pedemontana Mozzano-Comunanza e nuovo tracciato Mezzina tra Campiglione di Fermo e Valmir. C’è poi il capitolo ferrovie, con il potenziamento della Orte-Falconara inserito nel Pnrr – ma solo in alcuni tratti, da cui resta del tutto escluso quello compreso tra Fabriano e Foligno – e la Civitanova Marche-Albacina, elettrificata, da rendere metropolitana di superficie. A parte, il discorso sull’aeroporto, da rilanciare e rendere maggiormente attrattivo per le compagnie aeree, e da collegare adeguatamente a porto ed interporto per dare finalmente corso a quella piattaforma logistica finora mai decollata. Allargando il quadro alle infrastrutture immateriali, le categorie produttive chiedono poi il completamento della copertura integrale regionale, in tempi certi, della banda ultra larga. Ultimo, ma non in ordine di importanza, il punto riguardante lo sfangamento ed il completamento delle condotte dei laghi di Cingoli, Gerosa e Mercatale, con progetti di estensione degli impianti a pressione su Tronto, Musone, Aso e Tenna. «Le Marche hanno subito negli anni forti penalizzazioni per molteplici carenze infrastrutturali – hanno sottolineato i presidenti delle associazioni –, questo è il momento di agire: le risorse del Pnrr sono un’occasione che non possiamo mancare».

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