Il presidente della Commissione trasporti del Senato Coltorti: «La Fano-Grosseto si farà. E la Guinza sarà raddoppiata»

Il presidente della Commissione trasporti del Senato Coltorti: «La Fano-Grosseto si farà. E la Guinza sarà raddoppiata»
Il presidente della Commissione trasporti del Senato Coltorti: «La Fano-Grosseto si farà. E la Guinza sarà raddoppiata»
di Martina Marinangeli
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Venerdì 14 Agosto 2020, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 09:18

Mauro Coltorti, presidente della commissione Lavori pubblici del Senato, la storia della Fano-Grosseto è l’emblema di come non si debba gestire un’opera infrastrutturale: qual è invece la situazione nel presente? 



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«Noi del Movimento 5 stelle odiamo le incompiute e stiamo facendo l’impossibile per chiudere le opere rimaste sospese. Su Italia Veloce, è stata fatta la lista di tutte le opere da portare avanti e, eventualmente, da commissariare: la Fano-Grosseto è una di queste. Era nel piano quinquennale 2017-2021 dell’Anas e, purtroppo, è stata fatta per spezzoni, con tratti mai realizzati. Ma anche quelli già realizzati vanno ripresi perché ci stanno crescendo le piante dopo 4-5 anni che non ci si mette mano: in ogni fessurina viene su un arbusto, bisogna intervenire. Il prossimo anno c’è l’aggiornamento del Contratto di programma con Anas: siccome Conte l’ha inserita in Italia veloce, c’è la priorità per il completamento della Fano-Grosseto». 
 
L’opera attende da così tanto tempo che, nel frattempo, sono cambiate le normative, in particolare per quanto concerne la galleria della Guinza: si dovrà rimettere mano al progetto? 
«La Guinza è stata progettata quando c’era una normativa, ma nel frattempo è cambiata ed ora non è a norma. Si sarebbe dovuto pronunciare il Consiglio superiore dei Lavori pubblici ma, siccome la normativa non è rispettata, non credo proprio che darà parere positivo. Dunque per la galleria si deve rivedere il progetto. È stato chiesto se avrebbe potuto funzionare con senso unico alternato, ma le normative europee e, quindi, anche italiane, prevedono uscite di emergenza nelle gallerie – che nella Guinza non ci sono –, dopo l’incidente del monte Bianco. Andrebbe fatta quindi a quattro corsie, come la superstrada. Se si fa ora, la si fa a norma». 
Il tratto marchigiano della Fano-Grosseto è rimasto al palo, mentre quello toscano è stato quasi completato: perché? 
«Non saprei, ma credo dipenda dal peso politico. Se finora la Guinza non si è realizzata, è anche perché non c’è stata volontà politica: in 20 anni circa, è passata per governi di sinistra e di destra. Inoltre, l’Umbria ha rallentato, non ha puntato i piedi, ed i tratti da completare in maniera più importante sono lì. Servirebbe una battaglia congiunta Toscana-Umbria-Marche. Ma Conte è una persona attendibile: se ha detto che il suo completamento è prioritario, significa che davvero è una priorità. Inoltre, ora dovrebbero arrivare i Recovery Fund: prima c’era il problema enorme del vincolo di bilancio, a causa del quale non si potevano fare le opere altrimenti sarebbe aumentato il debito pubblico. Ora il debito salirà per sostenere l’economia e le persone di questo Paese». 
Cosa serve per velocizzare il completamento della Fano-Grosseto? 
«Molti tratti, soprattutto quelli marchigiani, sono già nel piano quinquennale di Anas e sono in corso di progettazione: dovrebbero partire a breve molti spezzoni. Il decreto Semplificazioni contribuirà ad accelerare l’iter velocizzando alcune pratiche. In Italia ci si impiegavano 6-8 anni per completare un’opera, se andava bene. Nei casi peggiori, 10-11 anni: siamo già intervenuti sugli appalti e ci sono degli articoli per accelerarli anche nel Semplificazioni. Inoltre, c’è la proposta del “prezzo più congruo”, che rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione». 
In cosa consiste? 
«Prima c’erano massimo ribasso e l’offerta economicamente più vantaggiosa. Nel decreto Sblocca cantieri, è stato inserito il prezzo più congruo: è un algoritmo che mette insieme tutte le offerte, scarta quelle estremamente alte ed estremamente basse, e fa la media. Vince la gara chi più si avvicina alla media: così è molto più improbabile che possano partire i contenziosi, che spesso rallentano i lavori. Inoltre, abbiamo rinnovato i vertici dell’Anas. Quelli precedenti non avevano in cantiere nessun progetto».

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