L'intervalliva tra il Chienti e il Potenza: un sogno a metà dopo cinquant'anni di nulla

L'intervalliva tra il Chienti e il Potenza: un sogno a metà dopo cinquant'anni di nulla
L'intervalliva tra il Chienti e il Potenza: un sogno a metà dopo cinquant'anni di nulla
di Luca Patrassi
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Settembre 2020, 09:15

MACERATA - Il significato di “intervalliva”, anche a Macerata, è intuitivo. Nel particolare si tratta di collegare le due vallate principali, quella del Chienti e del Potenza. Si tratterebbe, il condizionale è d’bbligo, visti gli antefatti e i fatti di questi “ultimi” venti anni.



LEGGI ANCHE:
Lavori sull'autostrada A14, torna il caos sulla Statale. Ora un piano per i viadotti

Telelaser sulle strade urbane. A 160 km/h tra asse e casello dell’A14: mille euro di multa e via 10 punti dalla patente


L’intervalliva, infatti, tra le incompiute delle strade marchigiane è un altro capolavoro a tutto tondo. Cinquant’anni di attesa, progettazioni una dietro l’altra. Uno spettacolo. Governa, quasi un monocolore, la Dc, negli anni Sessanta quando ad un grande urbanista, l’architetto Pierluigi Piccinato, viene affidato l’incarico della realizzazione del Piano regolatore. 
 
Il progetto nel 1971 è pronto
Un iter che arriva a definizione nel 1971, una volta superati ostacoli burocratici e politici. Piccinato progetta un collegamento intervallivo tra il Chienti e il Potenza nell’area di contrada Morica e Montanello nell’area Nord. L’idea originaria è quella di passare all’esterno della città, sgravandola di un traffico che Piccinato intuisce sarebbe cresciuto a dismisura intasando le strade interne. Passano i decenni, la Dc lascia la mano al centrosinistra, si ricambia tutto, l’ex intervalliva si arricchisce di chicane, gallerie, cambi di versante.
Chicane, gallerie e cambi versante
Per la Strada Nord si sono intanto spese decine e decine di miliardi delle ex lire per realizzare un troncone di superstrada partendo dal mezzo e dunque non funzionale visto che gli estremi finivano in campagna. Dopo i piani di Ricostruzione affidati a Longarini, nel ‘93 Pds e Lega Nord votano la revoca della concessione e il cambio del progetto. Si interra gran parte delle opere e si realizza la Galleria delle Fonti – che in omaggio al nome è a forte contenuto di acqua - che dalla zona sottostante via dei Velini dirotta il traffico verso il palasport e via Mattei per poi comunque restare ingolfati nel traffico solito cittadino. Macerata perde battaglie in serie: l’allora sindaco Giorgio Meschini, siamo arrivati ai primi anni Duemila, dichiara che “Macerata l’intervalliva se la costruisce da sola” chiudendo le porte in faccia alla proposta di soccorso anche economico della Quadrilatero sostenuta dal potente viceministro di allora dell’Economia Mario Baldassarri. 
La strada mai raggiunta
Ovviamente quella strada la giunta Meschini non è riuscita nemmeno a sognarla, salvo realizzare un troncone allucinante parallelo a via dei Velini che finisce contro il cancello di una villa innestandosi su una viabilità inidonea. Il sindaco che succede a Meschini, Romano Carancini, si è poi dovuto assumere gli oneri di un rattoppo lungo via dei Velini per rendere la circolazione meno assurda. Poi è la Provincia, prima con l’ex presidente Sauro Pigliapoco, poi con quello attuale Antonio Pettinari, che cerca di riannodare le fila e firma protocolli in serie per definire il collegamento dallo svincolo della superstrada a Campogiano, tra Corridonia e il capoluogo, fino a via Mattei. Primo accordo nel 2004 con il Comune che dice di mettere 8 milioni per quel tratto, poi però lo stesso Comune non muove un passo, anche per mancanza di fondi. Stallo totale fino al 2014, Pettinari riprende in mano la situazione, rivede le quote di compartecipazione finanziaria e si firma un accordo tra Comune, Provincia e Regione che erogheranno tre milioni a testa. 
La stagione dei selfie
L’accordo viene ripreso nel corso di un incontro a Macerata tra la giunta regionale allora a guida Spacca e quella provinciale al quale partecipa – per caso – l’attore Neri Marcorè. Arriva la stagione dei selfie, lo firmano il sindaco di Macerata Carancini, l’assessore Ricotta e la deputata Manzi davanti al Ministero delle Infrastrutture, postano la foto e dicono – sui social – che è fatta. Non si muove nulla. E come ti sbagli. A dicembre il Cipe delibera una serie di finanziamenti: ci sono la Pedemontana, Civitanova e via Mattei-La Pieve il cui costo è intanto arrivato a 43 milioni, 34 a carico dello Stato, gli altri 9 divisi tra Comune, Provincia e Regione. Ma manca completamente la parte per arrivare a Villa Potenza: Comune e Provincia ovviamente litigano. 
E la situazione attuale?
Per evitare che invecchino anche i lettori, è bene dar conto della situazione ad oggi: la società di ingegneria ha da poco consegnato il progetto definitivo con le modifiche e la risposta alle osservazioni fatte dal committente.

La speranza è che entro la fine dell’anno si riesca a superare la fase della Via e la conferenza di servizi per arrivare ad assegnare l’appalto integrato delle opere. Dunque nel 2021, forse, inizieranno opere annunciate per quasi immediate 20 anni fa, piccola parte di una intervalliva pensata nel 1970. Cinquanta anni e non dimostrarli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA