ANCONA - Forse questa è la volta buona per fare uscire le Marche da un isolamento infrastrutturale che si è fermato a 50 anni fa.
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Il premier Giuseppe Conte ha annunciato che sarà questione di ore la firma per sbloccare le opere contenute nel decreto Semplificazioni, compresa la nomina dei commissari per le arterie viarie da portare a termine utilizzando il modello Genova. Forse è la volta buona, dunque, per l’incompiuta Fano-Grosseto a nord della regione e per l’adeguamento della Salaria nella zona sud delle Marche.
Al centro la conclusione di un cantiere infinito come quello della Quadrilatero e la variante Falconara-Baraccola, una manciata di chilometri che sembrano moltiplicarsi con gli anni che passano. Per i primi due progetti è in arrivo il commissario, che dovrà seguire step dopo step l’avanzamento dei lavori non più rinviabili: ma il ministro alle infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, in una intervista al Corriere Adriatico ha annunciato di avere chiesto una struttura commissariale anche per l’agognato raddoppio ferroviario della Orte-Falconara.
La strada ferrata
Gli step
Andare avanti spediti è la mission anche per le opere marchigiane inserite nell’elenco del decreto Semplificazioni. Pure per la Fano-Grosseto, una direttrice rimasta per decenni nel libro dei sogni con la galleria della Guinza a fare da maestoso monumento alla grande incompiuta. Linfa vitale per le Marche settentrionali che riusciranno finalmente ad aprire una via di comunicazione con la Toscana e l’Umbria. Raddoppiare invece la variante nel tratto tra Falconara e la Baraccola significherà ridurre sensibilmente la congestione del traffico e rendere più veloci i collegamenti con Ancona.
Da ultimare
Così come completare il cantiere della Quadrilatero: dopo l’apertura del tratto Albacina-Genga (3,5 km) avvenuta in piena estate, c’è da portare a termine tutto il tratto di 13 chilometri fra Borgo Tufico e Serra San Quirico.
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