ANCONA - Diciannove morti, da gennaio a oggi, sulle strade delle Marche. Diciannove - di cui due minori di 8 e 14 anni - in appena quattro mesi: una strage che salta agli occhi e sgomenta. Negli ultimi giorni poi, le cronache hanno registrato un aumento di incidenti con il coinvolgimento di motociclisti, complici anche le temperature in aumento e il desiderio di montare in sella dopo un inverno con la due ruote in garage. Soltanto sabato due centauri sono deceduti ed altri due sono stati ricoverati in gravi condizioni in ospedale.
Non sono solo incidenti
Li chiamiamo incidenti o disgrazie ma per la professoressa Gioia Bucarelli bisogna identificarli con il loro nome: violenze stradali. «Perché un incidente è un fatto imprevedibile - sottolinea - mentre quando qualcuno muore o rimane ferito sulla strada quasi sempre è una tragedia che si poteva evitare».
Fermare le stragi
«Dobbiamo cambiare il linguaggio con cui raccontiamo queste stragi, comportamenti scorretti e mancanza di rispetto delle regole che sulla strada significa mancanza di rispetto della vita propria e altrui. Bisogna entrare nell’ottica che avere un veicolo è come avere un’arma con il colpo in canna potenzialmente mortale». Il 2023 nelle Marche è iniziato nel peggiore dei modi, ma nel 2021 - secondo i dati Istat - in regione sono state 84 le vittime sulle strade e oltre 6.200 i feriti. «Queste morti non devono essere considerate come fatti privati che capitano ad alcune famiglie - riflette Gioia Bucarelli - ma come grande questione sociale, visto che la strada è un luogo pubblico che tutti frequentano». Terribile il dato fornito dall’osservatorio Asaps, portale della sicurezza stradale: da gennaio sono stati 131 i pedoni falciati e uccisi in tutta italia.
Le responsabilità
«Anche negli ultimi weekend ci sono state decine di vittime, 40 morti nelle 72 tra il 7 ed il 10 aprile. Sono dati che fanno riflettere e una forma di prevenzione potrebbe essere quella di garantire giustizia ad ognuno di queste persone vittime di violenza stradale. Violenza perchè per ogni incidente ci sono cause specifiche - rimarca la professoressa -: il mancato rispetto del codice della strada, ma anche strade poco curate, veicoli che non sono in regola con la revisione, disattenzione. Tutte responsabilità che devono emergere per porre rimedio a questa strage infinita».
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