Idee, incentivi e fare rete: la spinta della Regione per le start up al rilancio

Idee, incentivi e fare rete: la spinta della Regione per le start up al rilancio
Idee, incentivi e fare rete: la spinta della Regione per le start up al rilancio
di Maria Teresa Bianciardi
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Domenica 7 Marzo 2021, 08:25

ANCONA  - Sono 351 in tutta la regione e solo 24 hanno un fatturato superiore ai 50mila euro. Le start up marchigiane, dopo un primo magic moment, stanno attraversando una fase di stasi dovuta ovviamente per la gran parte alla pandemia. Ma non solo. Serve un cambio di passo per promuovere processi di ricambio e di rigenerazione in chiave innovativa dell’imprenditoria regionale e delle economie territoriali. Questo è uno dei principali obiettivi della proposta di legge “Sviluppo della comunità delle start up innovative nella regione Marche” approvata dalla giunta nei giorni scorsi. 


La prima pdl del governo Acquaroli, come ha spiegato lo stesso presidente: «Abbiamo voluto costruire uno strumento che dia opportunità ai giovani, che ridia competitività al sistema imprenditoriale marchigiano, attraverso meccanismi che mettono insieme diversi settori produttivi, tecnologia e innovazione, verso un’unica direttrice: la crescita e l’evoluzione del concetto di impresa anche attraverso un cambio di mentalità che i giovani possono guidare».

La legge prevede un sostegno alle start up puntando ad accompagnarle non solo nell’avvio, ma anche nel processo di consolidamento e sviluppo. 


«Abbiamo ascoltato il mondo imprenditoriale e chi ha esperienza di incubatori di impresa - ha spiegato l’assessore e vice presidente Mirco Carloni- per disegnare una legge che dia vita ad una nuova stagione imprenditoriale: vogliamo incoraggiare le idee innovative per rilanciare il sistema economico e trattenere sul territorio le risorse giovanili scongiurando quella fuga di giovani che ha caratterizzato gli anni precedenti». La proposta di legge, formulata in 11 articoli, si prefigge di rispondere ai nuovi bisogni sociali, sviluppare idee e soluzioni originali ad alto contenuto tecnologico, favorire l’evoluzione e il rafforzamento delle filiere produttive regionali attraverso soggetti portatori di nuove competenze tecnologiche; offrire opportunità nel territorio a giovani altamente formati o a tecnici e professionisti, anche disoccupati, con elevata esperienza. «Si cerca, in sostanza - chiarisce Carloni - , di non limitare l’intervento alla nascita o alla sola sopravvivenza, ma anche di accelerare il cammino verso l’affermazione delle imprese sul mercato e anche di attrarre start up innovative di successo». 


A questo scopo concorrono anche la messa a disposizione di strumenti finanziari, il rafforzamento della rete degli incubatori/acceleratori e dei soggetti che supportano le start up anche dal punto di vista finanziario e manageriale, la messa a disposizione di servizi professionali, opportunità di accesso al mercato e la realizzazione di una rete per la comunità delle start up della regione.

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