Gino Sabatini, la terza vita a Roma: eletto vicepresidente nazionale Unioncamere. «Premio all’unità, non a me»

Gino Sabatini, la terza vita a Roma: eletto vicepresidente nazionale Unioncamere. «Premio all’unità, non a me»
Gino Sabatini, la terza vita a Roma: eletto vicepresidente nazionale Unioncamere. «Premio all’unità, non a me»
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Giovedì 22 Luglio 2021, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 08:37

ANCONA - Mai nell’ultrasecolare storia delle camere di commercio marchigiane c’era stata una nomina di livello nazionale: c’è riuscito Gino Sabatini, da due anni presidente dell’ente camerale aggregato a perimetro regionale, da ieri vicepresidente nazionale di Unioncamere. 

 

Una nomina che coglie due obiettivi: il primo prevalentemente di immagine, visto che le Marche sono abituate a raccogliere le briciole su tutti i tavoli nazionali (e ad accontentarsi), il secondo più di sostanza visto che alcune importanti risorse del PNRR, in particolare quelle su transizione green, digitalizzazione e imprenditoria giovanile e femminile, saranno filtrate dal nuovo governo di Unioncamere, che di conseguenza diventa un interlocutore forte nei confronti del Mise e dei ministeri della Transizione ecologica e di quella digitale. Senza contare che la nuova presidenza nazionale di Uniocamere ha un valore e responsabilità maggiori rispetto a quella uscente, perché la riforma ha ridotto gli enti da 105 a 74 e dovrà dettare le linee strategiche del sistema camerale del futuro, che dovrà dimagrire ancora fino a 60 circoscrizioni territoriali. 

«È un riconoscimento alle Marche e al lavoro concreto e produttivo che abbiamo portato avanti negli ultimi tre anni, grazie allo spirito di squadra e alle scelte unanimi prese dalla nostra giunta, dal nostro Consiglio e da tutto il sistema associativo, scelte che si sono velocemente trasformate in progetti concreti per il nostro sistema imprenditoriale». Si schernisce Sabatini, convinto che “la filiera istituzionale guidata dalla Regione Marche da oggi si rafforzerà ulteriormente». 

A battere tutti sul tempo per congratularsi è stato il presidente di Confindustria Marche, Claudio Schiavoni.

Per il sistema degli industriali, in crisi di identità e di leadership, Sabatini ha riservato un messaggio dolce (“Il peso dell’unità ha un valore che va oltre le persone”), che vale più di un consiglio. Sabatini è arrivato alla vicepresidenza nazionale incassando innanzitutto l’apprezzamento del neo presidente Andrea Prete, spinto dalla sua leadership (trovare gli equilibri tra interessi diversi è molto complicato, specie in tempi di pandemia), da una buona pratica nazionale (l’aggregazione) e da un sistema di rappresentanza sostanzialmente unito. Sul tema delle deleghe è tutto in mano al presidente di Unioncamere: «Il modello di Unioncamere non è quello di una giunta regionale – osserva Sabatini -: qualsiasi dovessi avere sarà molto utile per le Marche e per tutto il Paese». Con il nuovo incarico, l’agenda di Sabatini «non si riempie di nuovi impegni»: il 17 settembre scadrà il secondo mandato alla guida della Cna regionale. «Mi occuperò ancora più decisamente della Camera Marche e del mio nuovo ruolo a Roma».

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