Vialli, l’abbraccio con Mancini e i ricordi made in Marche: «Lacrime per un signore»

Vialli, l’abbraccio con Mancini e i ricordi made in Marche: «Lacrime per un signore»
Vialli, l’abbraccio con Mancini e i ricordi made in Marche: «Lacrime per un signore»
di Peppe Gallozzi
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Sabato 7 Gennaio 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 07:44

Le Marche piangono Gianluca Vialli, morto ieri al Royal Marsden Hospital di Londra sconfitto dal tumore al pancreas che lo affliggeva da tempo, e lo piangono soprattutto con le lacrime dello jesino Roberto Mancini. Il gemello del gol, l’amico di sempre, il compagno di mille battaglie ma anche il Commissario tecnico della Nazionale che lo ha voluto al suo fianco nell’impresa europea culminata nella finale di Wembley contro l’Inghilterra con quell’abbraccio gonfio di sentimenti che è già storia. Un abbraccio “speciale” come lo definirono gli stessi protagonisti. Già allora, probabilmente immaginando l’epilogo. 


Mancini, un amico al suo fianco


Le ultime ore raccontano di un Mancini (che il 28 dicembre era volato in Inghilterra per andare a salutare di persona quello che era diventato a tutti gli effetti un fratello acquisito) ancora chiuso nel dolore e nel silenzio, che non ha esternato i suoi pensieri neanche attraverso i social a differenza di tantissimi altri. «Ciao Gianluca, non ti dimenticheremo mai» la dedica della Figc e del presidente Gabriele Gravina sul profilo Instagram, insieme a mille altri pensieri come quelli del numero uno del Coni Giovanni Malagò e della Fifa Gianni Infantino.

Un lutto, analogo a quello di qualche giorno fa legato alla scomparsa di Sinisa Mihajlovic (altro ex giocatore della Samp), che ha coinvolto tutta l’Italia calcistica e non solo verso uno dei bomber più amati degli ultimi anni.


Il capitano e le Marche


Una storia di 58 anni che si è incrociata anche con le Marche. Nel 1981 l’esordio in Serie B con la Cremonese, a soli 17 anni, contro la Sambenedettese in un match terminato 3-0 per i rossoblu. Nei primi anni ‘90 Vialli offrì la propria immagine per una campagna di sensibilizzazione a sostegno della lotta alla talassemia per l’ospedale San Salvatore di Pesaro. Allo stesso modo legò il suo nome alla Fondazione Berloni e al Centro Trapianti Midollo Osseo pesarese.


«Un signore in calzoncini»


Sempre in terra rossiniana, con la Sampdoria, fece tappa nel 1990 fermandosi alla palla di Pomodoro per ricevere l’abbraccio di curiosi e appassionati. Contro l’Ascoli, invece, Gianluca giocò ben tredici volte segnando cinque reti nelle varie occasioni. Nel 2013 ricevette il premio “Etica” al festival Overtime di Macerata mentre, nel 2022, nel corso della manifestazione Heroes al Teatro Lauro Rossi inviò un videomessaggio parlando di come affrontare con coraggio le difficoltà della vita.


Non mancano gli aneddoti di chi ha avuto il piacere di incrociarlo sul rettangolo di gioco. L’ex capitano della Samb Bruno Ranieri ha così ricordato il giorno dell’esordio: «Era giovanissimo e molti anni dopo, abbiamo spesso ricordato che proprio contro di noi aveva esordito in cadetteria. Colpiva già da allora la sua grande personalità». Toccante il ricordo di Totò Mazzarano, difensore dell’Ancona che affrontò la Juventus e Gianluca Vialli in Serie A il 28 marzo del ‘93 (la sfida terminò 0-1 in favore dei bianconeri con rete di Julio Cesar): «Conserverò con ancora più cura il tuo ricordo - ha scritto sul proprio profilo Facebook, con tanto di foto della maglietta scambiata a fine gara - il più signore degli attaccanti con cui abbia mai duellato. Ciao Campione».

Parole molto belle, a proposito di Ancona, anche quelle di Roberto Ripa attuale amministratore delegato dei dorici: «Ci incrociammo quando giocavo con la Fidelis Andria, fu una giornata incredibile. A fine gara tutti volevano la sua maglia, fui il più lesto a chiedergliela. Quasi a sorpresa mi disse che in cambio voleva la mia, facendomi rimanere piacevolmente interdetto. Un signore in calzoncini, non ho altre parole per definirlo». I funerali di Gianluca Vialli si dovrebbero tenere a Londra, in forma privata.

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