Marche ancora in giallo, rimane blindata la provincia di Ancona. E Acquaroli alza la voce: «Se serve chiudo i Comuni»

Marche ancora in giallo, rimane blindata la provincia di Ancona. E Acquaroli alza la voce: «Se serve chiudo i Comuni»
Marche ancora in giallo, rimane blindata la provincia di Ancona. E Acquaroli alza la voce: «Se serve chiudo i Comuni»
di Maria Teresa Bianciardi
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Sabato 20 Febbraio 2021, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 17:34

ANCONA -  «Ho appena sentito il ministro e vi confermo che anche la prossima settimana le Marche saranno in zona gialla». Il governatore Francesco Acquaroli alle 16 tira un sospiro di sollievo assieme ai marchigiani: altri sette giorni in giallo, nonostante l’Alert per la provincia di Ancona. Sette giorni fondamentali per mandare avanti le attività che in zona arancione si sarebbero dovute fermare in una altalena di provvedimenti anti Covid con i nervi a fior di pelle. 

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Ma da qui alla fine del mese verrà comunque prorogata l’ordinanza della Regione - in scadenza oggi a mezzanotte - che chiude i confini di tutto il territorio anconetano per evitare che i contagi possano essere esportati nelle province che attualmente segnalano un contenimento della corsa del virus.

Non solo. Il presidente delle Marche attende lunedì i dati completi di queste due settimane da incubo per valutare il da farsi. «Analizzeremo la situazione e se ci fosse qualche Comune ad alto rischio prenderemo i necessari provvedimenti».

Tradotto: ipotesi chiusura dei confini comunali ma anche istituzione di una zona arancione delimitata al paese dove il virus corre in maniera preoccupante. «Stiamo facendo un super lavoro di tracciamento - spiega Acquaroli - migliaia di tamponi al giorno per fare in modo che ogni caso positivo venga circoscritto e monitorato. Soltanto così riusciamo a capire quando si presenza una situazione anomala che deve essere assolutamente tenuta sotto osservazione». Nella riunione di ieri con i sindaci dorici - in attesa della comunicazione della zona gialla arrivata alle 16 - i partecipanti al vertice con la Regione hanno sostanzialmente dato parere favorevole all’estensione dell’ordinanza che blinda la provincia anconetana per un’altra settimana. Salvo poi inciampare sulla divulgazione di un comunicato stampa congiunto, che alla fine non è mai arrivato. Ma tant’è.


Braccio di ferro politico a parte, il monitoraggio della cabina di regia del ministero della Salute conferma che l’indice di contagio nelle Marche - la settimana di riferimento è quella che va dal 7 al 14 febbraio - è a 0,91 (in calo rispetto a quello precedente) con una diminuzione di focolai ma un sovraccarico delle terapie intensive (35%) e delle aree mediche (42%). La classificazione complessiva del rischio - secondo gli esperti di Roma - è «moderata con alta probabilità di progressione». Una valutazione che alle Marche è valsa un’altra settimana in giallo, circondata da regioni che nel frattempo hanno cambiato colore per l’aumento dei contagi: Emilia Romagna e Abruzzo sono infatti passate in arancione e addirittura l’Umbria è in zona rossa.

«La situazione è stabile ma c’è uno scivolamento verso una leggera ripresa dei contagi», ha detto ieri il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, illustrando i dati del monitoraggio settimanale Iss-Salute. «Raccomandiamo grande prudenza e rafforzamento delle misure restrittive anche per l’importazione dall’estero delle varianti». Brusaferro, inoltre, ha segnalato un primo calo dell’incidenza tra gli over 80, «segnale importante dell’efficacia dei vaccini». Nelle Marche la vaccinazione ai cittadini over 80 prenderà il via oggi nei 15 punti di somministrazione dislocati in tutta la regione, mentre si attende di sapere nel dettaglio come procederà invece la vaccinazione dei marchigiani della stessa fascia di età che però sono impossibilitati a muoversi dalle proprie abitazioni.

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