Francesco Gesualdi (Marche Film Commission): «Il cinema genera ricchezza: ogni euro speso ne vale sei»

Francesco Gesualdi (Marche Film Commission): «Il cinema genera ricchezza: ogni euro speso ne vale sei»
Francesco Gesualdi (Marche Film Commission): «Il cinema genera ricchezza: ogni euro speso ne vale sei»
di Martina Marinangeli
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Sabato 3 Giugno 2023, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 08:37

Francesco Gesualdi, da giugno 2022 responsabile di Marche Film Commission: la nostra regione nel tempo è stata set di diverse produzioni per il piccolo e il grande schermo. Quali sono le ricadute per il territorio?
«L’adiovisivo rappresenta un asset importante come stimolatore economico: l’investimento sul cinema è molto fruttuoso, genera ricchezza».


Quanto fruttuoso? Avete contezza del ritorno in termini economici per il territorio che fa da location alle produzioni?
«Studi certificati di Università spiegano, dati alla mano, che ogni euro investito nell’audiovisivo, ne riporta indietro sei di indotto. Non solo con le troupe che si muovono e spendono sul territorio, ma anche per il ritorno d’immagine a livello turistico. Film e serie tv muovono il turismo. Basti pensare a Montalbano in Sicilia o Don Matteo in Umbria». 
Le Marche come si posizionano in questo segmento?
«Quando si parla delle Marche, si pensa solo a due film: Il giovane favoloso e La stanza del figlio. Ma la nostra ambizione ci proietta molto oltre. Per questo la giunta regionale ha messo in campo 16 milioni di euro per sostenere le produzioni cinematografiche e televisive: siamo convinti che il fenomeno delle produzioni cinematografiche e televisive incentivi il turismo. Infatti, circa il 65% delle scelte di destinazioni delle vacanze vengono indotte dalle serie tv». 
Cosa deve fare la nostra regione per farsi spazio in questo mondo?
«Le Marche si sono mosse un po’ in ritardo, ma stiamo recuperando e riscuotiamo interesse da parte delle produzioni per film e serie. In meno di un anno abbiamo convinto le più importanti produzioni a venire».
Per esempio?
«Una su tutte: la co-produzione italo-cinese A good for nothing che abbiamo presentato a Cannes con Marco Muller e Francesco Rutelli. Essere riusciti a portare a casa questo risultato ci rende particolarmente orgogliosi. Peraltro, è la storia di un patito del ballo che aveva come pallino quello di farsi fare scarpe su misura in Italia. E allora, quale posto migliore delle Marche, distretto del calzaturiero più importante d’Italia? Un momento di promozione territoriale e dell’industria calzaturiera».
Quali obiettivi si pone da responsabile di Marche Film Commission?
«Vogliamo rendere le Marche terra di cinema. Intanto perché sono molto belle e offrono location varie. Ma la nostra scommessa è muovere tutto il territorio, formare imprese ed imprenditori».
In che modo?
«Insieme a Cinecittà - di cui sono stato direttore generale - formeremo i professionisti del cinema e gli imprenditori che operano in questo settore. Cinecittà ha ricevuto fondi dal Pnrr destinati alla formazione e, appena saputo, ho iniziato una mappatura di quello che serve. A breve presenteremo un piano per la formazione. Dobbiamo anche aumentare il budget dei film, raggiungere un livello medio-alto e uscire dal solo mercato di nicchia».
 

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