ANCONA - «Presenze al 100% nei cinema e teatri? Credo che con le giuste misure di sicurezza sia possibile arrivare a una percentuale importante. Poi si deve sempre esprimere il Cts e comunque chi ha un ruolo per poterlo determinare». Il governatore delle Marche Francesco Acquaroli riflette sulla situazione Covid nella regione in attesa che il Comitato tecnico scientifico decida sull’aumento delle capienze nelle strutture sportive e ricreative.
«La fase che viviamo è ancora piena di incertezze, molti settori aspettano di riprendere la loro attività anche con qualche certezza in più». E così, in queste ore, sperano cinema, musica e sport: il Comitato tecnico scientifico si è riunito ieri per valutare la situazione e probabilmente si incontrerà ancora domani.
Ma nel frattempo anche i locali da ballo hanno accelerato il pressing. Il ministero dello Sviluppo economico, su indicazione del ministro Giancarlo Giorgetti, ha chiesto un parere sull’ipotesi riapertura delle discoteche: l’auspicio è che il Cts si esprima sulla possibilità di superare l’attuale regime di assoluta sospensione delle attività di sale da ballo, discoteche e locali assimilati, prevedendone l’apertura subordinata al rispetto di misure di prevenzione, fra cui l’accesso esclusivamente con Green pass, l’individuazione di limiti di capienza massimi come quelli per gli altri spettacoli dal vivo e il rispetto di protocolli. Il governatore Acquaroli mantiene la rotta sulle motivazioni che dovranno portare il governo a rivedere le attuali misure anti Covid: «Si guarda a mettere in condizioni tutti i settori, ad aperture che siano in grado di garantire un rilancio economico e occupazionale con impatto dunque basso sull’economia e la socialità».
In due parole: ricominciare a vivere. «Nella nostra regione le persone che hanno ricevuto la prima dose vaccinale anti-Covid - è stato superato l’80% e per la seconda dose siamo sul 74% - ha rimarcato Acquaroli a Skytg24 - . Devo dire che dai primi giorni di agosto quando eravamo intorno al 70% c’è stata una forte adesione nella regione alla campagna di vaccinazione che ci ha resi molto soddisfatti. Devo ringraziare i marchigiani per la sensibilità e la collaborazione che hanno mostrato in ogni fase della pandemia. Bisogna cambiare il punto di riferimento che fino a qualche tempo fa era il numero dei contagiati. Oggi direi di ragionare sul numero dei ricoveri, su tutte quelle azioni da mettere in campo affinché la cura possa essere fatta a casa e non negli ospedali».
Il presidente della Regione si riferisce anche alla task force attuata con 84 specialisti in tutte le Marche che affiancano medici di famiglia ed Usca nella gestione e nella cura del paziente Covid a domicilio: un piano che serve soprattutto ad evitare il congestionamento delle strutture ospedaliere intervenendo comunque tempestivamente avvalendosi di figure specialistiche.