ANCONA - Immersi nella storia. Custodi di tradizioni secolari e gioielli artistici ed architettonici impareggiabili. I borghi delle Marche sembrano usciti da un libro di fiabe. Ma il fenomeno dello spopolamento e, nel sud della regione, le devastazioni del terremoto del 2016 di cui restano ancora i segni, ne hanno messo a dura prova la vitalità. Per questa ragione, si è resa necessaria un’iniezione di liquidità straordinaria, finalizzata a salvaguardare un patrimonio culturale e paesaggistico che non può essere disperso.
L’iter
Lo scorso 30 maggio, la giunta Acquaroli ha dato il via all’iter istituzionale - che prevede il passaggio nella commissione competente del Consiglio regionale per il disco verde - al Programma regionale integrato degli interventi per la riqualificazione e valorizzazione dei borghi e centri storici delle Marche per il triennio 2023/2025.
Proponimento che si traduce in tre linee di intervento: il progetto Borgo accogliente (con iniziative di riqualificazione, valorizzazione e rivitalizzazione dei borghi storici iscritti nell’elenco regionale); il progetto Albergo diffuso (che comporta la creazione, riqualificazione e sviluppo, nonché promozione degli alberghi diffusi all’interno dei centri storici); e il progetto Residenze diffuse (con il recupero, a fini turistici, di immobili di valore storico-artistico nei borghi).
Nello specifico, la Strategia borghi da 126 milioni di euro pensata dalla Regione prevede 63 milioni per il progetto Borgo accogliente, di cui 23 milioni per i piani elaborati dai Comuni - singoli o in rete - e 40 milioni per le imprese che operano nei borghi. «Complessivamente - spiega il Programma regionale di interventi articolato in un documento di 44 pagine - la strategia sui borghi arriverà a orientare risorse per oltre 100 milioni tra tutte le misure del progetto Borgo accogliente e la più generale Strategia borghi, fondata su premialità e riserve su fondi diversi», con un plafond, di ulteriori 63 milioni di euro da trovare all’interno della nuova programmazione europea tra Por e Poc Fesr e Fse, e fondi Feasr.
Il Fondo complementare
Particolare attenzione, come ovvio, viene riservata ai borghi del cratere sismico, a cui sono destinati anche 77.184.000 euro dal Fondo Complementare Sismi 2009-2016 per «sostegni allo sviluppo delle imprese culturali, turistiche, sportive», «contributi a soggetti pubblici per lo sviluppo delle attività culturali, sportive e per l’innovazione dell’offerta turistica» e «interventi per l’innovazione sociale e il rilancio abitativo». Perché non basta ricostruire gli edifici. Prima di tutto va ricostruita l’identità di quei borghi sospesi nel tempo.
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