Lavoro, milioni e servizi per le aree interne delle Marche. Ecco i Comuni dove andranno i nuovi fondi

Lavoro, milioni e servizi per le aree interne delle Marche. Ecco i Comuni dove andranno i nuovi fondi
Lavoro, milioni e servizi per le aree interne delle Marche. Ecco i Comuni dove andranno i nuovi fondi
di Sonia Amaolo
4 Minuti di Lettura
Lunedì 27 Giugno 2022, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 18 Luglio, 20:00

ANCONA - Montefeltro e Alto Metauro, Appennino Alto Fermano e Potenza Esino Musone sono nella Strategia nazionale delle Aree Interne e già si parla di milioni, solo 4 per il momento ma nella programmazione 2021/2027 ne sono previsti 172. Sembra una buona notizia ma non è tutt’oro quello che luccica.

Manca una governance, come fanno Comuni di 300 abitanti a mettere a terra i progetti per ottenere risorse? Delle nuove aree nelle Marche fanno parte: Belforte all’Isauro, Borgo Pace, Carpegna, Frontino, Lunano, Macerata Feltria, Mercatello sul Metauro, Mercatino Conca, Monte Cerignone, Monte Grimano Terme, Peglio, Piandimeleto, Pietrarubbia, Sassocorvaro Auditore, Sant’Angelo in Vado, Tavoleto, Urbania, Amandola, Montefalcone Appennino, Montefortino, Montelparo, Monte Rinaldo, Santa Vittoria in Matenano, Smerillo, Apiro, Castelraimondo, Cingoli, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Matelica, Pioraco, Poggio San Vicino, San Severino Marche, Treia.

Una popolazione di 90mila abitanti che si aggiunge a quella delle aree confermate: Ascoli Piceno, Alto Maceratese e Appennino Basso Pesarese e Anconetano, che ricomprende Pergola. 


L’ampliamento
La ministra per la Coesione territoriale Mara Carfagna allarga la Snai per arginare lo spopolamento ma bisognerà capire come realizzare i progetti con i tempi che si richiedono. I piccoli Comuni dell’entroterra non sono attrezzati per la velocità e senza un organo centralizzato di supporto c’è il rischio di perdere il treno. Due sono le aree d’intervento: l’adeguamento dei servizi, quindi istruzione, salute, mobilità, connettività virtuale, e progetti per incrementare la domanda di beni e servizi e creare occupazione. 


L’input
Il punto è come mettere a terra questi progetti. Il sindaco di Cagli Alberto Alessandri, presidente dell’Unione Montana del Catria e Nerone e capofila della Strategia Aree Interne per l’Appennino Basso Pesarese Anconetano è ottimista con riserva. «La notizia è positiva – sottolinea Alessandri – ma le incognite ci sono. Siamo stati i primi ad andare a regime nelle Marche e siamo in attesa della strategia definitiva 2021-27. L’idea era partita bene con l’ex ministro Fabrizio Barca nel 2013, c’era un fondamento allora perché c’era un comitato, poi nel 2018 le cose sono cambiate e siamo entrati in crisi, sono diminuite le dotazioni, il potere si è centralizzato e la mazzata finale l’ha data il Pnrr perché non siamo attrezzati né abituati a progetti veloci. Lo abbiamo visto con il bando Borghi – continua Alessandri – un solo comune in provincia di Pesaro Urbino ha vinto il bando dei piccoli borghi. I soldi non vanno spesi per forza, vanno spesi bene. La sfida è coinvolgere i cittadini, le associazioni, le imprese. È fondamentale - aggiunge presidente dell’Unione Montana del Catria e Nerone - una struttura centrale permanente di supporto, che non abbia potere decisionale, quello spetta a noi. Serve un cambio di passo da Roma. C’è il ministero della Salute e dell’Istruzione nella sua tragedia, dev’esserci una struttura per le aree interne, per indirizzare le nostre decisioni. I piccoli comuni non sono dotati di personale specialistico e senza incentivi viene meno l’interesse a lavorare nei centri di montagna». 


Le misure
Amerigo Varotti, direttore Confcommercio Marche Nord, fa notare che queste «sono le misure che servono all’entroterra per mantenere le famiglie e i giovani su territorio, auspichiamo di poter accedere ai finanziamenti - dice - d’accordo con le autonomie locali, per progetti come gli itinerari della bellezza, avevamo presentato un progetto di promozione e comunicazione turistica perché riteniamo che sia inutile avere queste rocche, questi castelli, questi asili come qualcuno li chiama, e non farli conoscere. Siamo soddisfatti per le aperture che si profilano».

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