Il presidente dell'Anci Calcinaro: «Noi, sindaci in prima linea. Servono deroghe al Piano»

Il presidente dell'Anci Calcinaro: «Noi, sindaci in prima linea. Servono deroghe al Piano»
Il presidente dell'Anci Calcinaro: «Noi, sindaci in prima linea. Servono deroghe al Piano»
di Veronique Angeletti
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 13:41

ANCONA Il successo del Piano nazionale di ripresa e resilienza dipende molto dai Comuni, grandi e piccoli. Dall’ultimo report di Bankitalia sull’economia marchigiana presentato ieri, emerge che le amministrazioni locali marchigiane, essendo destinatarie del 41% degli importi, hanno un ruolo di rilievo.

Sono quindi i sindaci e i loro uffici tecnici a dare ritmo al Pnrr e sono loro che devono fare i conti con la burocrazia, le difficoltà di rendicontazione, la penurie di materiali e di aziende.

Sul suo tavolo, il primo cittadino di Fermo Paolo Calcinaro ha, nell’ambito del Pnrr, 41 progetti che mobilitano risorse per 86 milioni di euro. Tra i più importanti, la realizzazione di un biodigestore per il trattamento anaerobico dei rifiuti organici (21 milioni). O ancora il restauro e il miglioramento sismico dell’ex convento di San Domenico o Collegio Fontevecchia (17 milioni). 


I progetti


Nella sua lista, tuttavia, risultano tanti progetti che erano già stati finanziati dai vari Ministeri, ma sono stati spostati nella contabilità del Pnrr. «Nei confronti dei Comuni - afferma - è stato fatto il gioco delle tre carte». Spiega che addirittura il passaggio è stato fatto strada facendo e cita il caso di una semplice rendicontazione per l’adeguamento sismico di una scuola che, dal portale del Ministero, è passato a quello del Pnrr. «Purtroppo temo che questo sistema faccia perdere un po’ la forza che avrebbe potuto avere il Piano - entra nel merito nella veste di presidente dell’Anci Marche - se, come risulta, l’operazione riguarda il 25% delle risorse». Pragmatico, da sindaco, suggerisce che si facciano delle deroghe per settori specifici come il dissesto idrogeologico o l’edilizia scolastica per operare in un modo quasi commissariale. E, ancora da presidente Anci, sottolinea anche che il portale nazionale (Regis) non agevola i sindaci.

«Consente sì alla Ragioneria generale di censire i progetti, monitorare l’avanzamento e riconoscere anticipi e finanziamenti; tuttavia con una frequenza di rendicontazione ogni due mesi che fa perdere tempo soprattutto ai piccoli comuni già in affanno per mancanza di personale anche nella gestione ordinaria. Comuni – incalza - anche un po’ penalizzati da un Pnrr che ha più privilegiato i grandi comuni e le aggregazioni, ad esempio, nella rigenerazione urbana e nell’impiantistica sportiva». Ascoli Piceno è il quarto comune per fondi Pnr in Italia. Deve portare a termine una ventina di progetti per un importo globale di 200 milioni. Tra tutti spicca il Pinqua da oltre 75 milioni, che andrà a ridurre il disagio abitativo, a migliorare la qualità dell’abitare e l’inclusione sociale. «Riguarda una riqualificazione generale che favorirà alloggi per studenti, condomini intergenerazionali, il recupero di palazzi, la creazione di nuovi spazi» dettaglia il sindaco Marco Fioravanti. Nella sua rendicontazione è intorno al 10% degli importi, ma non si preoccupa: sta per assegnare grandi lavori. Pertanto, starà nei tempi. 


L’inflazione


Confessa: «La burocrazia sicuramente è un problema, ma da una parte stimola imponendo delle scadenze. In realtà, lo scoglio più grande è l’aumento dei prezzi dei materiali e l’inflazione in fase di progettazione. Confido – conclude - nel nuovo codice degli appalti». Altro Comune, stesse criticità. La nuova scuola, il teatro, la rigenerazione dell’ex palazzo della Pretura, l’asfalto delle strade comunali: sono oltre 10 milioni le risorse del Pnrr destinate a Sassoferrato. «Sono fondi non facili da gestire - confessa il sindaco Maurizio Greci – che richiedono procedure complesse ma va anche sottolineato che proprio perché siamo delle amministrazioni comunali sicuramente porteremo a casa risultati. Siamo sottoposti allo stretto controllo dei nostri concittadini». 
 

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