ANCONA - Sulla Orte-Falconara, si corre a velocità alternata. Se in alcuni tratti, il tanto atteso raddoppio dei binari è ad un passo dalla realizzazione, in altri si dovrà ancora attendere. E le tempistiche sono ancora quantomeno nebulose. Nel piano industriale 2022-2031 presentato da Rfi nelle scorse settimane, sono previsti investimenti per 5,5 miliardi di euro nelle Marche, di cui 2,5 per la parte infrastrutturale, ma per quanto concerne la Orte-Falconara, le risorse confluiranno nei tratti per i quali la progettazione è ad uno stadio avanzato.
Nello specifico gli interventi riguardano il raddoppio delle tratte PM228 – Castelplanio (Lotto 2 Genga – Serra San Quirico) e PM228 – Albacina, la velocizzazione dell’intero itinerario Orte-Falconara mediante il potenziamento tecnologico degli impianti di gestione della circolazione, oltre alla verifica ed adeguamento di tutte le opere d’arte.
I tratti mancanti
All’interno dei 2,5 miliardi di cui sopra, rientrano anche le risorse per l’installazione di un innovativo sistema di gestione del traffico ferroviario (ERTMS) oggi utilizzato sulle tratte Alta Velocità di RFI, che consentirà di sfruttare al massimo le prestazioni della linea in termini di velocità e di capacità. Per il momento, restano fuori i tratti della Orte-Falconara che corrono da Fabriano a Foligno e da Terni a Spoleto. Nel primo caso, la progettazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali è prevista entro il 2023. La buona notizia è che la tratta è stata inserita all’interno delle opere previste in progettazione nel documento degli interventi strategici del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile. Di poco più avanti nel cronoprogramma, la Terni-Spoleto, per la quale Rfi sta ultimando la project review del progetto definitivo per adeguarlo alle nuove norme tecniche di costruzione e ai nuovi standard tecnici di interoperabilità.
Mezzi più moderni
Nel cospicuo plafond messo in campo dal piano industriale decennale di Rfi - che prevede 190 miliardi di euro in totale in Italia - ci sono anche 251 milioni di euro che si tradurranno principalmente nell’arrivo di 17 nuovi treni - 8 Pop e 9 Rock - dedicati al trasporto regionale, nell’attivazione di nuovi servizi (come la fermata Tolentino Campus) e nel potenziamento dell’offerta tra Ancona e Fabriano. Completano il piano le risorse per i circa 300 mila metri quadri di aree da valorizzare, con i principali progetti che riguarderanno la stazione di Falconara Marittima ed ulteriori interventi sulle stazioni e sui percorsi ferroviari storici, in primis sulla Fabriano-Pergola.
Le strade
Ma nel piano industriale decennale di Rfi non c’è solo il trasporto su ferro. Il Gruppo FS è infatti a capo del Polo infrastrutture e, a fare il paio con la linea di investimenti declinata sui binari, c’è quella da 2,76 miliardi di euro, gestita con Anas, per riqualificare le strade. Tra gli interventi principali, vengono annoverati il secondo lotto della SS4 Trisungo-Acquasanta, il completamento dell’adeguamento della E78, l’adeguamento a quattro corsie del tratto Falconara-Torrette della SS16 e il suo collegamento al porto di Ancona e l’intervalliva Tolentino-San Severino. Un’operazione a 360 gradi per rendere più moderne le infrastrutture da sempre tallone d’Achille della nostra regione.