Tornano le Giornate del Fai nelle Marche
55 beni culturali aperti e 30 eventi collaterali

Tornano le Giornate del Fai nelle Marche 55 beni culturali aperti e 30 eventi collaterali
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Lunedì 16 Marzo 2015, 17:50 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 12:28
ANCONA - Sono 55 i beni culturali di 23 località delle Marche, normalmente chiusi al pubblico, che saranno visibili il 21 e 22 marzo prossimi in occasione della 23/a edizione delle Giornate di Primavera del Fai. L'iniziativa, presentata ad Ancona dalla presidente regionale Alessandra Stipa e dall'assessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini, si arricchisce quest'anno di 30 eventi collaterali, tra mostre, concerti e convegni, scaturiti spesso da studi inediti su singoli siti o collezioni. Ben 2.000 gli apprendisti ciceroni che accompagneranno i visitatori (55.000 la scorsa edizione) insieme a 400 volontari e ai gruppi e delegazioni Fai. «Un coinvolgimento festoso e contagioso - ha commentato Marcolini - che assume le dimensioni di un movimento civile in grado di far da traino turistico e culturale al nostro patrimonio e di cui ringraziamo il Fai». Tra le visite in programma, alcune sono dedicate solo agli iscritti, come il giardino di Palazzo Del Monte Baldassini di Pesaro, Palazzo Montani a Montefiore dell'Aso, o Palazzo Bezzi Parisani a Tolentino. «Una richiesta fatta dai proprietari - ha detto Stipa - per salvaguardare il bene, ma anche per premiare quanti contribuiscono con l'iscrizione (che si può fare anche in loco, a 39 euro) alla raccolta di fondi», ma la maggior parte sono liberi o a offerta. In provincia di Ancona, a Loreto, c'è Villa Bonci, sontuosa dimora fatta costruire in stile modernista dal tenore Alessandro Bonci; a Filottrano, il settecentesco Palazzo Corallini, con affreschi pompeiani. Ma c'è anche una singolare visita a una porzione della città di Ancona, dalla Portella della Dogana fino all'Istituto nautico, ricostruita attraverso le testimonianze inglobate all'interno delle caserme. A Urbino aperto l'Oratorio di San Giovanni con le pitture di Lorenzo e Jacopo Salimbeni, e a Pesaro gli Orti Giuli, uno dei primi esempi di parco pubblico ottocentesco, con l'Osservatorio Valerio (1861), che dal 1871 documenta l'evoluzione della ricerca geofisica ed è tuttora tra le più importanti stazioni meteorologiche e sismologiche. Fermo offre ai visitatori i due palazzi privati Bernetti Evangelista, e Rota-Brancadoro Costantini-Catalino, mentre a Macerata è visibile il vanvitelliano Palazzo Torri, dove fu ospitato Gioacchino Murat prima della battaglia di Tolentino, e a Chiesanuova di Treia la neoclassica Villa Valcampana. Ad Ascoli Piceno, infine, sarà aperto il Teatro Romano, mentre a Montefiore dell'Aso si potrà scoprire, dietro le modifiche seicentesche subite dalla Chiesa di San Francesco, l'originale impianto gotico-romano con uno stupefacente monumento funebre che rieccheggia Arnolfo di Cambio. «Due giorni - ha detto Stipa - per scoprire l'Italia, ma anche per sensibilizzare chi ama la sua cultura e per raccogliere i fondi necessari a conservarla (Sms di due euro al 45507), col sogno di avere presto un bene Fai anche nelle Marche».
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