C’è lo scudo del Governo sul passaggio di Whirlpool al colosso turco Arçelik: 1.420 posti di da salvare elle Marche

C’è lo scudo del Governo sul passaggio di Whirlpool al colosso turco Arçelik
C’è lo scudo del Governo sul passaggio di Whirlpool al colosso turco Arçelik
di Aminto Camilli
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Mercoledì 3 Maggio 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 13:34

ANCONA  - Il Governo è pronto a sostenere l’accordo Whirlpool-Arçelik, finalizzato alla creazione di una nuova realtà industriale europea di grandi elettrodomestici da 6 miliardi di euro di fatturato con i turchi in posizione preminente con il 75% delle quote, e a impegnarsi nella salvaguardia della produzione e dell’occupazione dei siti italiani, ivi inclusi quelli marchigiani di Fabriano (circa 1.100 dipendenti tra lo stabilimento di Melano e gli uffici centrali) e Comunanza (320 addetti). Infatti, se il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) aveva mostrato interesse per l’intesa sin dal suo annuncio, il 17 gennaio scorso, adesso arriva anche il sigillo dell’Esecutivo nazionale.

 
La fusione


Il Consiglio dei ministri, proprio su proposta del ministro Adolfo Urso, ha approvato l’altro ieri il decreto, grazie al quale il Governo potrà esercitare i poteri speciali (Golden power) in materia di asset strategici riguardo all’operazione di fusione tra la multinazionale statunitense e il gruppo industriale turco.

Il decreto autorizza tale operazione e, nel contempo, pone specifiche prescrizioni a tutela del patrimonio tecnologico, della produzione e, quindi, dei livelli occupazionali, quali effetti di eventuali sovrapposizioni tra gli stabilimenti del nuovo gruppo.


Gli stabilimenti


Il riferimento è ai siti che Whirlpool ha nel nostro paese, tra Lombardia, Toscana e Marche, in cui sono occupate complessivamente 4.638 persone. La deliberazione del Consiglio dei ministri giunge a meno di una settimana dal salvataggio dell’impianto ex Whirlpool di Napoli, che sarà affidato alla Tea Tek Group Spa, salvaguardando più di 300 posti di lavoro. Inoltre, sempre su indicazione del ministro Urso, il Mimit ha convocato le parti coinvolte (oltre a Whirlpool e Arçelik, anche i sindacati e, verosimilmente, le Regioni interessate) per il 16 maggio prossimo. In quella sede, si potranno comprendere ancora meglio i contorni della transazione, la quale comunque dovrebbe concludersi nella seconda metà del 2023, previa un’apposita valutazione positiva da parte dell’Antitrust europeo.


La nuova società, che nascerà dall’accordo firmato nei mesi scorsi, sarà costituita per il 75% da Arçelik (quello turco è un colosso industriale da 5 miliardi di euro di fatturato nel 2020, con 40.000 dipendenti in tutto il mondo, filiali in 49 Paesi e 28 stabilimenti di produzione in 9 Paesi) e per il restante 25% da Whirlpool. L’intesa contempla che il colosso industriale americano contribuirà con il proprio business europeo di grandi elettrodomestici (marchi Whirlpool, Hotpoint, Bauknecht e Indesit) e Arçelik con le proprie attività di elettrodomestici, elettronica di consumo, climatizzazione e piccoli elettrodomestici. Si prevede che la nuova realtà industriale europea di grandi elettrodomestici arriverà a un fatturato combinato di oltre 6 miliardi di euro e sarà ben posizionata per fornire valore ai consumatori attraverso marchi attraenti, produzione sostenibile innovazione di prodotto e servizi. 


Le sinergie


Ed è previsto che le attività combinate genereranno sinergie di costi per oltre 200 milioni. Separatamente, Whirlpool ha trovato un accordo per la vendita e il trasferimento delle proprie attività in Medio Oriente e Africa ad Arçelik. La multinazionale statunitense continuerà, invece, a detenere la proprietà delle attività relative al business nell’area Emea (Europa, Medio Oriente, Africa) di piccoli elettrodomestici KitchenAid. I rapporti tra Whirlpool e Arçelik sono stretti, due anni fa l’azienda americana aveva ceduto ad Arçelik gli stabilimenti ex Indesit in Turchia e a giugno il comparto russo. 

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