Export, nel 2013 boom
di quello marchigiano

Export, nel 2013 boom di quello marchigiano
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Mercoledì 3 Settembre 2014, 20:14
ANCONA - Nel 2013 la regione Marche stata quella che pi ha accresciuto le vendite all'estero, facendo registrare un vero e proprio boom (+12,3%), con un risultato complessivo di oltre 11,6 miliardi di euro, secondo, nel decennio appena trascorso, solo a quello del 2007. Emerge dallo studio 'L'Italia nell'Economia internazionale 2013-2014', il 28 Rapporto annuale sul commercio estero dell'Agenzia Ice. L'ottimo risultato si è accompagnato a una contrazione del 3% del numero degli esportatori, attestatosi a quota 8.586 unità. Il valore medio esportato da ogni operatore è dunque fortemente aumentato (+15,8%), portandosi a oltre 1,3 milioni di euro. Questa performance ha consentito alla regione di incrementare la propria incidenza sull'export italiano, salita di tre decimi di punto al 3%.



«La concretezza della ripresa marchigiana - ha sottolineato il direttore generale dell'Agenzia Ice Roberto Luongo - è testimoniata dai dati altrettanto positivi relativi al primo trimestre del 2014, che vede un sensibile aumento dell'interscambio rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le esportazioni fanno segnare infatti un incremento del 10,7% mentre le importazioni crescono del 18%, dati decisamente superiori alla media nazionale».



A trainare l'export regionale è anche nel 2014 è stata la farmaceutica, che rafforza la propria seconda posizione tra i settori più importanti per le esportazioni marchigiane (+38,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente ) e altrettanto positiva è stata la performance del settore moda (+2,9%), trainata dall'abbigliamento (+16%). Va molto bene anche la meccanica, terzo settore di specializzazione regionale, che incrementa le proprie vendite all'estero del 15,5%. L'analisi disaggregata per settori mostra che nel corso del 2013 quasi tutti i settori hanno incrementato le proprie vendite all'estero, in primis tessile, abbigliamento e pelli (+5,3%), farmaceutica, con un eccezionale +110,9%, e meccanica (+8,1%). Anche la metallurgia, in sofferenza nel resto d'Italia, è riuscita nelle Marche a far registrare un aumento, seppur debole (+0,5%). Contrazione, invece, per apparecchi elettrici, con una flessione dell'1,3%, prodotti delle altre attività manifatturiere (-3,9%), alimentari, bevande e tabacco (-8,6%) e coke e prodotti petroliferi raffinati (-40,6%). Da un'analisi geografica dell'export marchigiano nel 2013 emerge che poco meno del 60% delle vendite all'estero è confluito nell'Unione Europea, con un incremento del 13,4%, il più consistente tra tutte le regioni italiane. Tra i principali mercati di sbocco, un vero e proprio boom è quello registrato nel primo mercato, il Belgio (+63%), ma la regione ha incrementato il proprio export anche in tutti gli altri principali partner commerciali europei. Aumenti considerevoli anche in America settentrionale (+28,2%), Medio Oriente (+13,9%) e Asia Orientale (+11,1%). L'unica area in lieve contrazione quella dei Paesi europei non Ue, dove la flessione è stata dell'1,1%, con particolare incidenza del decremento di vendite sul mercato russo (-2,9%).
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