Lupi e cinghiali, allarme nelle Marche. La Regione: «Via a un piano di contenimento»

Lupi e cinghiali, allarme nelle Marche. La Regione: «Via a un piano di contenimento»
Lupi e cinghiali, allarme nelle Marche. La Regione: «Via a un piano di contenimento»
di Maria Teresa Bianciardi
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 16:31

ANCONA - Non solo avvistamenti: nelle Marche da settembre sono stati numerosi gli espisodi in cui gli allevatori hanno segnalato aggressioni di lupi agli animali, raccontando anche di essere stati accerchiati da un branco. Una situazione di allarme che si sta espandendo a macchia d'olio in tutta le Marche, tanto che la stessa Regione in un comunicato ammette che «la problematica della fauna selvatica in libera circolazione sta diventando una questione molto delicata e complessa che occorre affrontare con ancora più efficacia e programmazione tra tutti i soggetti territoriali competenti, con in testa la Regione».

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Lupi e cinghiali nelle Marche, la Regione: «Situazione preoccupante»

E non è solo un problema circoscritto all'hinterland marchigiano: proprio di recente infatti un lupo è stato viso aggirarsi nelle vicinanze del centro di Gabicce, ma anche sulle piste ciclabili del Maceratese e sull'Interquartieri di Pesaro. «Un fenomeno preoccupante e in forte crescita - ribadisce  l’assessore regionale alla Caccia e all’Agricoltura Andrea Maria Antonini -  che registra ogni giorno, oltre a quello già noto e molto diffuso relativo alla circolazione dei cinghiali (con ingenti danni a coltivazioni e proprietà private, e causa di incidenti stradali), anche quello della presenza dei lupi che, con sempre più frequenza, si stanno rendendo protagonisti di aggressioni ai danni di ovini e altri animali da allevamento.

Oltre a generare grande spavento e timore tra gli abitanti, in particolare, delle comunità delle aree interne».

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Via a un piano operativo, incontro con le associazioni

Per questo motivo, dopo il periodo natalizio, l'assessore regionale ha fissato  una serie di incontri, alla presenza di tutti i soggetti istituzionali competenti e dei rappresentanti delle varie categorie interessate, con l’obiettivo di concertare politiche ancora più mirate e dirette a contenere il fenomeno della fauna selvatica. «È opportuno gettare le basi per un piano operativo e di concertazione tra tutti gli enti coinvolti (Regione, Province, Parchi nazionali e regionali, Comuni), con il coinvolgimento fattivo dei cacciatori, delle associazioni ambientaliste e degli agricoltori. Soltanto unendo le forze e condividendo le idee si potrà concretamente arginare gli effetti e le conseguenze negative sull’uomo di questa grave problematica che, dati alla mano, sta prendendo purtroppo sempre più spazio e piede nella nostra regione». 

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