Toto giunta Marche: la Lega scommette su Carloni e Saltamartini. Aria di ripescaggio per Aguzzi

Toto giunta Marche: la Lega scommette su Carloni e Saltamartini. Aria di ripescaggio per Aguzzi
Toto giunta Marche: la Lega scommette su Carloni e Saltamartini. Aria di ripescaggio per Aguzzi
di Lolita Falconi
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Mercoledì 23 Settembre 2020, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 09:00
ANCONA - Tre assessori alla Lega, due a Fratelli d’Italia e uno a Forza Italia. Lo schema “tre-due-uno” si rafforza ancora di più nel day after del centrodestra, vincitore della Regione. Anche se il neopresidente Francesco Acquaroli, sui nomi della sua futura squadra di governo, non proferisce mezza parola. «Si limita ad ascoltare in questa fase - confida un suo fedelissimo - Francesco è uno che ascolta tutti, poi deciderà, vedrete».



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Ci sono tuttavia due punti fermi, peraltro già espressi durante la lunga estate di comizi elettorali: primo, non ci sarà un assessore con delega alla ricostruzione seppure il tema sarà la priorità delle priorità; secondo, l’assessore alla sanità dovrà avere una profonda conoscenza del territorio. Se ne deduce che non potrà replicarsi nelle Marche il modello Umbria dove a gestire il settore è stato chiamato Luca Coletto dal Veneto, un uomo di fiducia della Lega.
 
Altra questione: sarà un tecnico o un politico? Anche su questo fronte Acquaroli è abbottonatissimo ma, stando ai ragionamenti svolti nelle ultime ore con i suoi, si può ragionevolmente ipotizzare che il governatore preferisca di gran lunga una figura politica con un forte radicamento territoriale. 
Le ipotesi
Tra le ipotesi circolate ieri quella che a ricoprire il delicato compito possa essere chiamato il leghista-poliziotto, ex sindaco di Cingoli ed ex senatore Filippo Saltamartini. Uno che ha dalla sua un curriculum di tutto rispetto e che, soprattutto, è stato il più votato nel Maceratese e recordman di preferenze anche alle Comunali 2019. L’alternativa, ma con quotazioni in grosso calo, è quella di affidare la sanità nella prima fase all’attuale direttrice dell’Asur Nadia Storti. Detto di Saltamartini, in predicato per entrare in giunta in quota Carroccio, gli altri due papabili leghisti verrebbero uno dal Pesarese ovvero Mirco Carloni (blindato) a cui potrebbero essere affidate le deleghe alle attività produttive e l’altra dall’Anconetano ovvero l’avvocato Chiara Biondi, fabrianese, a cui potrebbero essere affidate le deleghe al commercio, internazionalizzazione e politiche comunitarie, più o meno le stesse che aveva Manuela Bora nella giunta guidata da Luca Ceriscioli. Più facile, almeno in apparenza, individuare i due papabili assessori di Fratelli d’Italia: Guido Castelli, uomo forte e dall’immagine nazionale, ex sindaco di Ascoli, per il quale si parla insistentemente del bilancio, e Carlo Ciccioli, leader regionale del partito, che non ha mai nascosto le sue mire sulla cultura e sul turismo. 
La disponibilità
Pronta e disponibile anche la fedelissima di Acquaroli, Elena Leonardi, che tuttavia sfaserebbe gli equilibri provinciali troppo a vantaggio del Maceratese da cui peraltro già proviene pure Acquaroli. Si scalda anche Mirella Battistoni, che potrebbe soffiare il posto a Ciccioli. Dulcis in fundo l’assessorato per Fi: i rumors danno in rialzo le quotazioni del fanese Stefano Aguzzi, un amministratore di grande esperienza a cui affidare magari l’agricoltura e l’ambiente. Pur non figurando, penalizzato dal “gioco” dei resti, nella pattuglia degli eletti in Consiglio, Aguzzi risulta comunque molto gradito al neopresidente. 
Lo schema
Con questo schema andrebbero due assessori a testa a Pesaro ed Ancona, uno a testa per Ascoli e Macerata. Resterebbe fuori Fermo, che potrebbe tuttavia avere un paio di ruoli importanti nell’assemblea regionale e nelle commissioni per Mauro Lucentini (Lega) e Andrea Putzu (Fratelli d’Italia). E le donne? Stando all’ultima interpretazione dello Statuto regionale in una giunta da sei ne sarebbe sufficiente una. Tuttavia per mettersi al riparo da eventuali ricorsi fondati su interpretazioni legate a normative nazionali, Acquaroli potrebbe optare per due quote rosa. Riguardo alla presidenza del Consiglio, il nome che gira con maggiore insistenza è quello del leghista ascolano Andrea Antonini. Ma anche questa poltrona, molto ambita, entrerà nelle trattative tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ultima annotazione: per ora resta molto sullo sfondo l’ipotesi di un assessorato al civico jesino Massimo Bacci. Per l’Udc che ha portato in Consiglio a sorpresa Dino Latini e per i civici che hanno eletto Giacomo Rossi al momento non si profilano ruoli di governo ma magari posizioni di un certo prestigio nelle varie commissioni. L’ipotesi di portare la giunta da 6 a 8? Non è esclusa ma la partenza sarà a 6.
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