Toto assessori, la lunga maratona della giunta Acquaroli: lunedì gli ultimi incontri

Toto assessori, la lunga maratona della giunta Acquaroli: lunedì gli ultimi incontri
di Martina Marinangeli
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Sabato 10 Ottobre 2020, 05:25

ANCONA - La lunga maratona romana per definire gli ultimi assetti della giunta.

Lunedì, nelle pause del voto di fiducia sul Decreto Agosto, i responsabili dei quattro partiti della coalizione di centrodestra – tutti parlamentari, nessuno delle Marche – si confronteranno con il governatore Francesco Acquaroli per inserire al loro posto gli ultimi tasselli, così da presentare la squadra martedì. 

Il cronoprogramma
Tabella di marcia serrata – lo stesso presidente ha confermato che l’esecutivo sarà pronto «per i primi giorni della prossima settimana», dunque gli eventuali slittamenti saranno comunque minimi - e se a livello macro, le quote politiche sono a grandi linee definite, sui nomi c’è ancora qualche punto interrogativo, mentre sulle deleghe si andrà al negoziato con il coltello tra i denti. Unendo i sei assessorati e la presidenza del Consiglio, la distribuzione vedrebbe tre ruoli in quota Lega, due per Fratelli d’Italia, uno per Forza Italia ed uno anche per l’Udc. Il commissario regionale dei centristi Antonio Saccone, in prima battuta avrebbe chiesto un posto in giunta da affidare a Luca Marconi, consigliere uscente non rieletto, ma la provincia Maceratese da cui viene è fin troppo affollata: difficilmente la spunterà. In alternativa, l’ipotesi è quella di prendere la presidenza del Consiglio e, in quel caso, l’unico nome papabile è quello dell’osimano Dino Latini, già nel novero dei 30 di palazzo Leopardi. La situazione però è fluida, ed a traballare sono soprattutto le province di Ancona e Pesaro. Infatti, ad Ascoli è certo il nome di Guido Castelli (quota Fdi), vicino alla delega al Bilancio, mentre a Macerata – casella che Acquaroli preferirebbe vuota, essendoci già lui a rappresentarla – la Lega farà valere il suo peso per piazzare Filippo Saltamartini, per cui si starebbe profilando la Sanità, anche se il diretto interessato preferirebbe altro.
I territori
A Fermo andrà la quota rosa, con Daniela Tisi, ripescata dal Carroccio, che potrebbe prendere le deleghe a Cultura, Turismo e Sport, oppure con l’azzurra Jessica Marcozzi, ma le quotazioni non le sono favorevoli. Nella provincia del nord, per il leghista Mirco Carloni ci sarebbe il pacchetto delle Attività produttive (più o meno l’assessorato che negli ultimi cinque anni è stato di Manuela Bora), al quale potrebbe aggiungersi l’Agricoltura, delega però contesa un po’ da tutti e che giocherà un ruolo centrale nella trattativa. Fin qui, i tasselli più o meno certi. Per il resto, si aprono scenari alternativi. Se nel Pesarese passa il nome di Francesco Baldelli, targato Fdi, ad Ancona entrerebbe il forzista Daniele Silvetti, che sembra piacere più fuori che dentro i confini del suo partito. Se, invece, si optasse per far rientrare il fanese Stefano Aguzzi – il più votato in Forza Italia, ma rimasto comunque fuori dall’emiciclo –, nell’Anconetano resterebbe il nome di Carlo Ciccioli, ex coordinatore regionale di Fdi, che però non pare essere in pole per un ruolo in giunta.
Le ipotesi
Forse potrebbe spettargli la presidenza del Consiglio, ma ciò sbilancerebbe i precari equilibri tra le forze politiche in campo, con Fdi che avrebbe sia il numero uno della giunta che quello dell’assemblea legislativa.

Ed a quel punto, la Lega pretenderebbe le deleghe più pesanti.

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