Rebus giunta per il neo governatore Acquaroli: il toto assessori è uno slalom tra partiti e territori

Rebus giunta per il neo governatore Acquaroli: il toto assessori è uno slalom tra partiti e territori
Rebus giunta per il neo governatore Acquaroli: il toto assessori è uno slalom tra partiti e territori
di Martina marinangeli
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Mercoledì 7 Ottobre 2020, 08:58

ANCONA - Entro domenica si chiude la trattativa. Il timer è partito e l’obiettivo è presentare ufficialmente nomi e deleghe della giunta di Francesco Acquaroli all’inizio della prossima settimana.

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Ieri il governatore era Roma e, con l’occasione, si è confrontato con i suoi per fare un punto sulla squadra di governo, che vede alcuni tasselli già al loro posto. Altri, decisamente meno. 
 
La mappa
La logica è quella di dare vita ad un Esecutivo forte e rappresentativo dei territori, ma se a parole sembra facile, bilanciare geografia ed equilibri politici di coalizione non lo è affatto. Prendiamo Macerata, ad esempio, provincia che ha espresso il nuovo presidente. Nelle ipotesi di Acquaroli, non dovrebbe avere anche un assessore, che risulterebbe ridondante. Ma alla Lega questa posizione non piace affatto: uno dei punti fermi che ha posto durante la trattativa, infatti, è stato proprio quello di uno scranno in giunta per l’ex sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini, un po’ per la stima verso la persona, un po’ perché a Macerata il Carroccio è risultato il partito più votato e la cosa ha il suo peso. C’è poi Forza Italia, che ha sparigliato tutte le carte avanzando il nome dell’ex sindaco di Camerino Gianluca Pasqui con la logica del primo degli eletti, ma difficilmente riuscirà a spuntarla. Una casella che scotta, insomma. Per il resto, il governatore vorrebbe per la sua giunta due assessori del Pesarese, due dell’Anconetano, uno del Fermano ed uno dell’Ascolano. Quest’ultima casella è già stata riempita con il nome di Guido Castelli, in quota Fdi, così come una di quelle della provincia del nord spetta di diritto al leghista Mirco Carloni, per il quale il Carroccio ha chiesto anche la vicepresidenza (seconda conditio sine qua non della trattativa). Per il terzo esponente targato Lega – nel caso lo schema 3, 2, 1 venisse confermato, cosa che appare probabile – spunta invece il nome di Daniela Tisi, tra i non eletti nella provincia di Fermo, quota rosa a cui potrebbero essere affidate le deleghe a Turismo e Cultura. 
Chi sale e chi scende
Scenario che svanirebbe, però, se al Carroccio andasse la delega alla Sanità - da giorni rimpallata con Fdi -, per gestire la quale il partito chiamerebbe in causa il sindaco di Jesi Massimo Bacci, esterno molto stimato dal commissario regionale Riccardo Marchetti. Da registrare, però, che il diretto interessato non ha mai dato ufficialmente il suo ok ad un eventuale ingresso in giunta. In casa Fratelli d’Italia, scendono invece di parecchio le quotazioni di Carlo Ciccioli, che con ogni probabilità non avrà un assessorato. Per lui si starebbe profilando il ruolo di capogruppo, ma bisognerà vedere se l’ex coordinatore regionale del partito accetterà senza dare battaglia. A beneficiare del declino di Ciccioli potrebbe essere l’ex sindaco di Pergola Francesco Baldelli, che andrebbe così a completare le caselle del Pesarese. Sempre che Acquaroli non decida di ripescare il fanese Stefano Aguzzi, candidato con Fi e rimasto fuori dall’emiciclo, tradito dall’algoritmo elettorale.

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