Della Valle: "Ho incontrato cinque
ministri, due bravi e tre deficienti"

Della Valle: "Ho incontrato cinque ministri, due bravi e tre deficienti"
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Sabato 7 Giugno 2014, 14:45 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 15:40

ANCONA - Diego della Valle a tutto campo al ridotto delle Muse. L'occasione è data dalla tappa di "Panorama d'Italia" in cui il patron di Tod's è stato intervistato dal direttore di Panorama Giorgio Mulè con il collega Alfonso Signorini, direttore di "Chi".

Poi nel pomeriggio è stata la volta del governatore Gian Mario Spacca che ha risposto alle domande dei marchigiani. Moderatori il direttore del "Corriere Adriatico" Paolo Traini e il caporedattore di "Panorama" Emanuela Fiorentino.

Della Valle ha parlato della sua carriera, ha raccontato aneddoti e si è soffermato anche sull'editoria e su Rcs. Che, ha detto, è come il film "Mission impossible: ci vorrebbe Tom Cruise come amministratore delegato". "Viene usata come un punching ball.

Sembra che non abbia un vero proprietario - ha aggiunto - ma qualche azionista di riferimento come Mediobanca (che si sta disimpegnando dall'editoria come aveva detto) e Fiat, che invece non lo ha fatto". E sullo sciopero della Rai: "Sbagliato fare subito un gesto muscolare, tanto più se poi si fa marcia indietro".

E in generale sull'editoria, arriva un vero e proprio de profundis: "Il business model dell'editoria su carta - ha detto Della Valle - che vediamo oggi è finito, c'è una forte transizione e la rete prenderà il sopravvento". Anzi, l'ha già preso: "Il giornale cartaceo resta un punto di riferimento per gente della mia generazione e per i nostri coetanei della classe dirigente. Oggi i giovani, compresi i nostri governanti, si rivolgono a Internet".

Non è mancato un accenno sul Governo: "Come cittadino non darò un credito illimitato al nuovo Governo e attendo di vedere risultati entro l'estate, ma noto una differenza estetica e generazionale". "Il vecchio establishment è fuori - ha detto - negli scandali di questi giorni non è coinvolto nessun trentenne, nessun appartenente a quel mondo di tutti amici che hanno agito per cooptazione per 30 anni". E ha sottolineato di non essere stato "abbagliato" dal Governo Monti. "Monti è stato utile per non fare tracimare il Paese, il primo pezzetto l'ha fatto bene. Oggi ha perso credibilità qui, ma non all'estero".

Nella vicenda della sponsorizzazione del restauro del Colosseo, protrattasi per anni, Diego della Valle ha detto di aver incontrato "cinque ministri, di cui due bravi e tre emeriti deficienti". Incalzato dagli intervistatori Giorgio Mulè e Alfonso Signorini si è però rifiutato di fare nomi.

Sull'Expo, Diego Della Valle spera "che cambi la marcia. Pensate che danno è stato fatto alla nostra immagine agli occhi degli investitori". Commentando l'inchiesta di Milano, ma anche quella sul Mose a Venezia, ha anche sottolineato che l'Italia "non è solo un Paese di tangentari con alla guida dei bravi ladri".

Sul sistema bancario, Diego della Valle ha detto che "galleggia". Il patron di Tod's ha citato il caso di Banca Marche, "un disastro", sollecitando l'individuazione dei responsabili.

"Antesignano della cultura della restituzione al territorio» di parte dei profitti aziendali, Diego Della Valle ha anche rilanciato il progetto di coniugare "solidarietà e competitività". Due concetti che "debbono andare insieme". E che sono alla base di un progetto che il presidente della Tod's intende presentare ai colleghi, ma anche a Confindustria e alle altre associazioni di categoria. "Li chiamerò a raccolta - ha annunciato -, attendo risposte nel giro di pochi mesi". Il gruppo Tod's destina circa l'1% degli utili a iniziative si solidarietà. A Casette d'Ete, la frazione di Sant'Elpidio a Mare, "patria" della famiglia e dell'azienda, i Della Valle hanno promosso la realizzazione di una scuola e di un centro sociale, mentre altre iniziative sono andate a favore della famiglie in difficoltà.

"Se tutti gli imprenditori facessero come noi, una parte dei problemi dell'Italia sarebbero risolti, perchè le famiglie non possono aspettare i tempi della politica". Per altro "non sono l'unico a farlo". E lo stesso Diego Della Valle ha citato un altro imprenditore, per lui figura di riferimento: Vittorio Merloni, per anni a capo di Indesit Company ed ex presidente di Confindustria.

Grande spazio allo sport e all'importanza che può assumere. "Conta più - ha detto - l'atteggiamento di un calciatore in campo che le prediche di cednto professoresse e mille mamme". Nessuna polemica invece da parte Della Valle per l'esclusione dell'attaccante della Fiorentina Giuseppe Rossi dalla nazionale di calcio per i mondiali in Brasile. "Questa domanda avreste dovuto farla a mio fratello Andrea (presidente della Fiorentina, ndr) - ha detto -. Al Ct Prandelli l'onore e l'onere di gestire la nazionale. Rossi è un ottimo giocatore, di grande generosità ed era pronto a partire". Infine, "è uno stress - ha aggiunto - seguire le partite della Fiorentina, seduto tra mio fratello Andrea e Renzi. Loro sono due esagitati. Io sto fermo, ma la mia temperatura corporea sale".

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