ANCONA - Finalmente. Dopo due anni di astinenza il Vinitaly è tornato in presenza Verona. Si tratta dell’appuntamento più atteso per il business e la promozione del settore vitivinicolo: da ieri mattina e fino a mercoledì 13 aprile il salone internazionale dei vini e dei distillati si presenta con un quartiere espositivo sold out con 4.400 aziende provenienti da 19 nazioni, oltre 30 convegni e 76 super-degustazioni in programma.
Un sistema integrato con la piattaforma b2b online di VinitalyPlus, con oltre 17mila etichette caricate in formato digitale dai produttori.
Una partenza subito lanciata per le 107 cantine marchigiane (tra collettiva e singoli stand). Per i nostri vini subito l’attenzione degli operatori: confertma chiaramente per il Verdicchio (Jesi e Maleica), per i rossi (Piceno, Conero e Lacrima), e per gli emergenti Pecorino, Bianchello e Passerina. Un dato su tutti: il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Verdicchio di Matelica hanno chiuso il primo trimestre 2022 con un incremento delle consegne delle fascette di Stato per le bottiglie pronte alla vendita rispettivamente del 10,3% e del 24,1% sul pari periodo dello scorso anno. Una crescita significativa che riporta le due denominazioni ai livelli pre-Covid del 2019.
Intanto è Michele Bernetti, titolare della cantina Umani Ronchi, il nuovo presidente dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), il maxi consorzio diretto da Alberto Mazzoni che conta 556 aziende e 16 denominazioni tutelate. Bernetti, che raccoglie il testimone da Antonio Centocanti, è stato eletto all’unanimità dal cda del consorzio che rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento e la maggioranza delle esportazioni regionali. Ad affiancarlo, il confermato vicepresidente Doriano Marchetti (Moncaro) e il nuovo vicepresidente Antonio Centocanti (Cantine Belisario). Le nomine, della durata di tre anni, sono state annunciate in apertura del Vinitaly. «Nel mio mandato - ha detto Bernetti - il focus sarà legato agli obiettivi istituzionali propri del Consorzio, a partire dalla tutela delle nostre Dop. E ancora altro obiettivo quello della promozione: le Marche sono una regione in grado di esprimere una qualità spesso ancora poco valorizzata».