Il direttore di Virologia, Menzo e la diffusione della Variante inglese: «Diversi test in corso, serve tempo»

Il direttore di Virologia, Menzo e la diffusione della Variante inglese: «Diversi test in corso, serve tempo»
Il direttore di Virologia, Menzo e la diffusione della Variante inglese: «Diversi test in corso, serve tempo»
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Martedì 29 Dicembre 2020, 05:40

ANCONA - «Il monitoraggio della variante inglese è in corso, sia sui nuovi casi autoctoni che per i rientri dall’Inghilterra». Per capire come e quanto il nuovo ceppo del Covid abbia inciso nelle Marche ci sarà bisogno di tempo: lo dice il professore Stefano Menzo , direttore del laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Torrette. Il paziente 1 delle Marche scoperto poche ore prima di Natale aveva acceso i fari sulla mutazione del virus che in Gran Bretagna era stato giudicato responsabile dell’impennata di casi nell’ultima settimana prima di Natale.

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Oltre all’operaio di Loreto, le indagini epidemiologiche avevano portato alla luce un cluster famigliare (moglie e figlia positiva) sempre collegato alla cosidetta variante inglese.

Con sviluppo clinico abbastanza contenuto visto che i tre di Loreto avevano seguito il decorso in isolamento domiciliare. Menzo e i suoi collaboratori non hanno ancora dati sufficienti per inquadrare in maniera completa il fenomeno. Per un motivo preciso: «Al momento - dettaglia il direttore di Virologia - usiamo la tecnologia del sequenziamento genico, che è più complessa e quindi richiede alcuni giorni per un risultato, considerando anche che abbiamo personale ridotto in questi giorni. Abbiamo anche realizzato un test molecolare più semplice rapido, adatto ad uno screening più esteso dei casi positivi, ma siamo ancora in attesa dei reagenti». 


Che l’orizzonte sia in totale evoluzione lo confermano anche le notizie di ieri. Nei laboratori di Brescia è stata individuata una variante del virus Sars-CoV-2 simile a quella inglese, ma tempo prima rispetto a quanto scoperto in Inghilterra. Lo ha anninciato il professor Arnaldo Caruso, presidente della società italiana di virologia, ordinario di Microbiologia all’Università degli Studi di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia degli Spedali Civili. «La variante del virus è stata isolata ad agosto su un paziente asintomatico, che non era ricoverato al Civile di Brescia, che era alle prese da mesi con il Covid. La situazione ci ha incuriosito e ora possiamo dire che in Italia potrebbe circolare una variante del virus simile a quella inglese. Ma che per tempi può essere considerato un virus antenato di quello inglese». Ad oggi, i casi acclarati di variante inglese sono tre in Lombardia, sei in Campania, due in Puglia, tre nelle Marche ed un numero ancora imprecisato in Abruzzo.

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