ANCONA - Le Marche un’eccellenza per quanto riguarda i servizi offerti dalle Rsa e dall’assistenza domiciliare agli anziani con fragilità severa. E’ quanto emerge da un’indagine svolta da Italia Longeva. Nella top five, insieme alle Marche, ci sono il Piemonte, Liguria, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
E sempre le Marche detengono un altro record: nel podio delle città con minor concentrazione di anziani affetti da fragilità grave c’è Macerata (2,1%) al secondo posto tra Asti (1,9%) e Bolzano (2,4%) rispetto ad una media nazionale che segna il 6,5%. In un Paese dove non sempre il metodo applicato alla programmazione assistenziale ha funzionato per il meglio, il dato sulla nostra regione fornito dall’indagine di Italia Longeva è piuttosto rassicurante. «Vuol dire che c’è un numero sufficiente di assistenza alla non autosufficienza - spiega il presidente dell’associazione, il prof. Roberto Bernabei - se una fascia della popolazione evidenzia un certo livello di non autosufficienza deve avere un livello corrispondente di servizi, altrimenti sono solo le famiglie a compensare».
Gli interventi
E su questo fronte appare chiaro che nelle Marche il rapporto tra servizi Rsa e Adi sia più che proporzionato e adeguato alle richieste dei pazienti.
I risvolti
Uno slancio verso una maggiore attenzione nei confronti della terza età porterebbe ad importanti risvolti anche in campo economico e imprenditoriale. Bernabei parla, infatti, di silver economy, ovvero quel complesso di attività economiche rivolte alla popolazione over 65. «Una migliore assistenza vuol dire anche una maggiore produzione di articoli per l’anzianità - specifica Bernabei - le Marche sono una regione con una realtà importate per quanto riguarda l’industria manifatturiera. Abbiamo eccellenze che producono device per anziani e questo settore deve essere maggiormente spinto, non solo per migliorare l’aspetto economico delle aziende, ma soprattutto per stare al passo con i tempi».
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