Marche, benvenuti in zona bianca. Gli interventi chirurgici rinviati tengono acceso l'allarme negli ospedali

Marche, primo giorno in zona bianca ma gli interventi chirurgici rinviati tengono acceso l'allarme: ecco il quadro e le idee
Marche, primo giorno in zona bianca ma gli interventi chirurgici rinviati tengono acceso l'allarme: ecco il quadro e le idee
di Andrea Taffi
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Lunedì 21 Giugno 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 15:41

ANCONA - Oggi primo giorno di zona bianca, viva la zona bianca. Ma si fa presto a dire “liberi tutti” e per quanto anche le mascherine molto presto potrebbero diventare un ricordo fastidioso, la sanità marchigiana continua ad avere l’agenda piena. Non c’è tregua infatti per palazzo Rossini dove l'assessore Filippo  Saltamartini e i dirigenti delle aziende sanitarie oggi affronteranno la consueta cabina di regia del martedì: all’ordine del giorno il completamento dell’analisi sullo smaltimento degli interventi chirurgici rimandati durante la terza ondata della pandemia. 

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Il primo step era stato compiuto esattamente due settimane fa: Storti, Caporossi, Capalbo e Genga avevano affidato al servizio Salute tutta la lista della chirurgia rimasta in sospeso e nel cuore di giugno si è valutato attentamente anche questo.

Ovvero come gestire il rientro di questo pezzo importante della sanità territoriale: per quanto l’attività non si sia mai fermata (aspetto fondamentale rispetto allo scorso anno, a parte alcuni settori evidentemente procrastinabili), c’è una parte rimasta inevasa e oggi sono attese direttive e priorità sul punto. 


Punto dirimente sarà riuscire a capire se ogni azienda sarà in grado di smaltire gli arretrati in casa o se si dovrà far valere il principio vincente dei vasi comunicanti che, nel piano anti-Covid ha fornito un sostegno fondamentale. I numeri sono in mano all’assessore Saltamartini e alla caposervizio Di Furia. Saltamartini vuole sapere anche come sta scorrendo la situazione delle liste di attesa con l’aumento progressivo della richiesta di prestazioni specialistiche e diagnostiche. Anche qui la base è buona: non aver interrotto l’erogazione di esami e visite ha evitato picchi insostenibili di domanda ora che si dovrà ripartire con l’assetto ordinario. Già due settimane fa l’assessore aveva chiesto una relazione sul fabbisogno del personale per programmare l’esecuzione delle liste di attesa. Il tema quindi è monitorato molto attentamente. 


Altro punto focale che deve viaggiare fluidamente è quello degli hub vaccinali. Come sempre si naviga a vista: la variazioni continue dovute alle prestazioni dei vaccini, alle pronunce dell’Ema e dell’Aifa, all’organizzazione prevista dal ministro Speranza non concedono pause. Si parla di hub aperti almeno fino a quando non sarà stata somministrata la prima dose a tutti i marchigiani. A spanne fino a metà agosto. 


Direttamente collegato ai vaccini c’è il funzionamento del fascicolo sanitario elettronico sui cui si fonda il passaporto vaccinale (ci sono diverse criticità da risolvere con immediatezza). Scendendo nello specificio poi bisogna capire quante persone under 60 chiedono di fare il richiamo con AstraZeneca. Naturalmente c’è qualche over 60 che vuole l’eterologa (come il premier Draghi) ma non ci sono indicazioni ministeriali (questi temi saranno affrontati nella commissione Salute nella Stato-Regioni). Poi c’è il problema del piano ferie per il personale (che si allaccia alla questione liste di attesa e interventi da smaltire di cui sopra). E ci sarebbero da sistemare alcune questioni relative alle relazioni sindacali perché nel 2021 mancheranno fondi per pagare i premi e le indennità Covid e la Regione Marche ha approvato una mozione per chiedere allo Stato il finanziamento della spesa oggi bloccata dal tetto imposto ai trattamenti. Come a dire: a palazzo Rossini è sempre mezzogiorno.

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