Il valzer della zona rossa. E Acquaroli alza la voce: «Siamo alla follia, inutile parlare con Roma»

Il valzer della zona rossa. E Acquaroli alza la voce: «Siamo alla follia, inutile parlare con Roma»
Il valzer della zona rossa. E Acquaroli alza la voce: «Siamo alla follia, inutile parlare con Roma»
di Andrea Taffi
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 09:12

ANCONA -  Servono un’altra notte di discussioni e un’altra giornata di riunioni. Almeno. A otto giorni dal Natale l’Italia non sa ancora quanti passi potrà fare fuori di casa nella festa più attesa dell’anno, su quali negozi aperti potrà contare e su che tipo di visite ai famigliari verranno autorizzate. Il valzer della zona rossa tra governo e governatori è continuato anche ieri senza arrivare a una definizione tra l’ala rigorista guidata dai ministri Boccia e Speranza e quella moderata guidata dal premier Giuseppe Conte. Se possibile, quanto alle Marche, ad aggiungere ulteriore confusione anche il malinteso scaturito ieri mattina dalla conferenza Stato-Regioni, annunciata come decisiva. 

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Le agenzie intorno a mezzogiorno battono che, insieme ad altre «le Marche sarebbero favorevoli alla zona rossa a Natale» e nel giro di un’ora si scatena l’ira di Acquaroli che ai titoli del Tg3 Marche salta sulla sedia e rilascia un durissimo post sui social: «Mi vedrò costretto a chiedere la registrazione del mio intervento perché, a meno di sdoppiamento della personalità, le mie affermazioni sono state di altro tipo.

La premessa doverosa è che la riunione era stata convocata per parlare di vaccini ma in coda è stato inserito il tema delle ulteriori eventuali altre misure da prendere per le festività natalizie, onde evitare un impatto devastante nel mese di gennaio sulle strutture ospedaliere ancora in sofferenza. Per questo ci è stato chiesto il nostro parere». 


Acquaroli scandisce le possibili parole che hanno prestato il fianco all’estrema interpretazione: «Il mio intervento, tra gli ultimi di quelli in scaletta, ha evidenziato la disponibilità a discutere di una stretta per evitare assembramenti e ammucchiate soprattutto nelle case private. Ho affermato che se si dovesse ipotizzare una ulteriore chiusura non si può pensare che a pagarla siano ristoranti, bar, esercizi commerciali, piscine e palestre e che a fronte di essa ci sarebbe bisogno di ristori totali e immediati come avviene in Germania. Ho detto inoltre che non è comunque giusto paragonare i territori periferici, che già hanno pagato con l’isolamento le precedenti restrizioni, alle grande dimensioni». 


Poi il governatore ha aggiunto un tema a lui molto caro, quello dei piccoli centri e delle aree interne: «Ho parlato dell’inopportunità di lasciare sole persone anziane in questo periodo. Ho chiesto di dare certezze, seppure in un quadro complicato. Ho parlato di necessità di concertazione e di messaggi univoci. Ieri si diceva di aprire le scuole e oggi si pensa di chiudere tutto. È incomprensibile a me, figuriamoci ai cittadini! Quanto detto non mi sembra la richiesta di una zona rossa ma a qualcuno evidentemente fa comodo così. Ora mi aspetto che tutti coloro, soprattutto chi opera nel servizio pubblico che, senza interpellarmi, mi hanno attribuito la richiesta della zona rossa, riportino il senso di quanto ho veramente detto in quel contesto». In serata, a digiuno di aggiornamenti da Roma, 


Acquaroli sulla strada di casa è ancor più duro: «Questa è una follia vera e propria. Occorre essere chiari e se dopo otto mesi di Covid siamo a questo punto evidentemente abbiamo quello che ci meritiamo. Penso di non andare alle prossime conferenze Stato Regioni se questo è il risultato». E il pallino balla sulla roulette che gira: le ipotesi sul tavolo sono due. La prima quella dell’ala rigorista che vorrebbe dal 24 al 6 gennaio il lockdown completo con il divieto di uscire di casa e dai comuni, negozi chiusi tranne alimentari, farmaci e tabaccai (eccetto 28, 29 e 30 dicembre). La seconda ipotesi invece prevederebbe il lockdown solo il 24, 25, 26, 31 e primo gennaio. Ma la partita è ancora lungae controversa: oggi si annuncia una nuova conferenza Stato Regioni a cui parteciperà anche il presidente nazionale Anci Decaro.

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