Vaccini, la spinta si è esaurita: da 17mila dosi al giorno sono scesi a 6 mila. Ora la carta dei medici di base. E Torrette allunga gli open day

Vaccini, la spinta si è esaurita: da 17mila dosi al giorno sono scesi a 6 mila. Ora la carta dei medici di base. E Torrette allunga gli open day
Vaccini, la spinta si è esaurita: da 17mila dosi al giorno sono scesi a 6 mila. Ora la carta dei medici di base. E Torrette allunga gli open day
di Stefano Rispoli e Andrea Taffi
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Martedì 14 Settembre 2021, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 14:45

ANCONA - I numeri lo reclamavano per le cifre in picchiata, la cabina di regia di ieri ha affrontato il tema conclamando il problema. C’è una questione aperta legata al calo drastico delle vaccinazioni: dalle punte di 17mila somministrazioni si è scesi ai 6/8mila degli ultimi giorni della scorsa settimana. Terminata la spinta del Green pass non c’è stata (o c’è stata molto smorzata) la annunciata ondata degli indecisi che avrebbero fatto il vaccino a settembre. 

 
Prime dosi al lumicino
Per questo delle 6000 dosi somministrate sabato, 2000 sono prime dosi e 4000 seconde dosi. Tradotto: la spunta dei nuovi che si avvicinano al vaccino si è ridotta ormai al lumicino. L’assessore regionale Saltamartini ha voluto coinvolgere sul tema tutti i direttori e i funzionari del Servizio perché di questo passo sarà difficile raggiungere a fine ottobre il ciclo completo per 1.155mila persone corrispondenti all’85% del target.

Così come si pensava nella programmazione di inizio estate. Ci sono delle misure alternative intanto che si possono mettere in campo: del raddoppio dei camper da cinque a dieci si è già parlato nell’edizione di lunedì. 


Torrette raddoppia
Ma i mezzi che portano avanti le vaccinazioni itineranti nei Comuni non fanno i numeri più importanti. Molto meglio gli Open Days promossi dall’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona. Tant’è che a Torrette si è deciso di prorogare l’iniziativa alle prossime settimane. Dunque, vaccini per tutti, senza necessità di prenotazione, nell’hub dell’ospedale regionale, allestito al piano -1, fermo restando che chi intende avvalersi della prenotazione, secondo le consuete piattaforme, può sempre fissare il giorno e l’orario preferiti, seguendo le modalità classiche. 
Gli Open Days vaccinali a oltranza si svolgeranno dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 13 e sono rivolti a tutti i cittadini con più di 12 anni, anche non residenti ad Ancona, per la prima o seconda iniezione, con un limite massimo di circa 150 dosi giornaliere. Gli utenti possono presentarsi direttamente all’hub di Torrette, muniti di tessera sanitaria e carta d’identità. «Abbiamo riscontrato l’efficacia di questo strumento, specialmente tra i più giovani - spiega Michele Caporossi, direttore generale dell’Azienda Ospedali Riuniti - e contiamo che tante altre persone, superando le loro paure e diffidenze, accedano al vaccino, strumento di vita e di futuro che la scienza medica ha saputo elaborare a tempo di record durante la pandemia». 


Il ruolo determinante
Nel pieno dell’emergenza Coronavirus l’ospedale regionale ha giocato un ruolo determinante non solo nelle cure, ma anche nella campagna di profilassi: circa 35mila cittadini si sono vaccinati a Torrette, dove sono state somministrate quasi 70mila dosi, prima agli operatori sanitari che hanno aderito in massa, poi ai pazienti estremamente vulnerabili, presi in carico per varie patologie, quindi al resto della cittadinanza. Un criterio che verrà seguito anche per la somministrazione delle terze dosi: l’ospedale regionale si prepara alla nuova campagna di vaccinazione, in attesa delle istruzioni ministeriali. Un altro punto di leva sarà quello dei medici di medicina generale che saranno nuovamente coinvolti su due fronti. Il primo è quello della vaccinazione diretta: dunque, cercare di convincere i pazienti indecisi a intraprendere il percorso di immunizzazione. Secondo, sul fronte terapeutico, quello di utilizzare gli anticorpi monoclonali. Le scorte a disposizione sono ancora nutrite (circa 1400), le Marche sono tra le regioni che più hanno utilizzato questo tipo di cura. 


Il deterrente nella fase iniziale
Gli anticorpi monoclonale utilizzati nella fase iniziale dello sviluppo riescono a inibire lo sviluppo violento della malattia. Infine, ci sono i test salivari che per funzioni di screening possono intercettare nuovi positivi e si attendono i riscontri dell’annunciata estensione del Green pass da parte del govverno. Una spinta ulteriore che in questo momento farebbe proprio comodo.

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