Rientro in classe con 2.700 studenti positivi: si moltiplicano le quarantene, difficoltà tracciamenti e tampone finale. Presidi dal ministro

La scuola ricomincia tra lo scetticismo generale e l’incognita dei docenti assenti

Rientro in classe con 2.700 studenti positivi: si moltiplicano le quarantene, difficoltà tracciamenti e tampone finale. Presidi dal ministro
di Maria Teresa Bianciardi
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Lunedì 10 Gennaio 2022, 02:00

ANCONA - Sarà oggi il vero test per le scuole marchigiane al rientro dalle festività natalizie: la prova generale di venerdì si è consumata con classi semivuote e nove sindaci che hanno fermato la riapertura per l’aumento dei contagi (Ascoli Piceno, Fermo, San Benedetto, Urbino, Tolentino, Petriolo, Sant’Elpidio a Mare, Mogliano ed Apecchio). Ma come si tornerà a lezione?

Dai dati forniti quotidianamente dall’Osservatorio epidemiologico della Regione sono 2.781 i bambini e ragazzi tra 0 e 18 anni a casa con il Covid dal primo gennaio a ieri: c’è chi potrebbe già tornare a scuola per il termine della quarantena e in presenza di tampone rapido o molecolare positivo, ma stabilire nel dettaglio quanti potranno farlo è una missione impossibile per le diverse modalità di quarantena che isolano i giovani a seconda della vaccinazione, del tempo trascorso o dell’assenza di profilassi. 


I dettagli
Secondo il report regionale la maggioranza dei casi Covid si sono registrati tra i 14 ed i 18 anni con 1052 ragazzi a casa, nella fascia di età tra 6 e 10 anni sono 768, in quella tra 11 e 13 anni 594.

Dati in crescita, soprattutto nella popolazione scolastica della scuola primaria, dove la vaccinazione ancora stenta a decollare, anche se in questi giorni di open day qualcosa sembra essersi mosso, ma siamo ancora distanti dalla protezione auspicata. La questione è scottante, tanto che oggi il ministro all’Istruzione Bianchi incontrerà l’Associazione nazionale dei presidi, per cercare di dipanare le questioni poste sul tavolo del governo dai dirigenti. Oltre all’aumento degli studenti positivi, ci sarà il nodo dei docenti che non si presenteranno al lavoro perché contagiati o in quarantena oppure in malattia e che dovranno essere sostituiti: per le famiglie la difficoltà oggettiva di interfacciarsi con l’Azienda sanitaria per ottenere il certificato di fine quarantena o guarigione che possa garantire il rientro in presenza degli alunni.


Saltano gli schemi
Un’impresa impossibile, tanto che il famoso tracciamento organizzato dal ministero che consentiva le lezioni in classe fino a due positivi non è mai stato applicato nelle città dove schizzavano i contagi. Risultato: subito in Dad al primo studente con il Covid. Saltano gli schemi, i genitori si organizzano con il faidate: seguono i giorni di quarantena con la comunicazione fatta alle scuole e alla fine del periodo di isolamento procedono con un tampone rapido o molecolare nei laboratori privati o in farmacia. Se negativo, si torna in classe con il benestare del pediatra di libera scelta. I presidi annunciano uno scenario preoccupante. «In queste ore il numero di studenti positivi, in alcune scuole, ha raggiunto l’ordine delle decine e addirittura centinaia - annuncia Antonello Giannelli, presidente dell’Anp -. Questo rende quasi impossibile attuare le procedure previste». Una posizione condivisa anche dall’ordine dei medici che ha chiesto di posticipare l’apertura di 15 giorni «recuperando le lezioni a giugno». 


Il nodo
E che fine hanno fatto le mascherine Ffp2 promesse dal generale Figliuolo per gli insegnanti che entrano a contatto con studenti esentati dall’uso dei dispositivi di protezione? Pare che ancora non siano arrivate nemmeno nelle Marche e questo andrebbe ad aggravare una situazione già parecchio delicata, sul filo dei contagi e della variante Omicron.



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