ANCONA - Sarà oggi il vero test per le scuole marchigiane al rientro dalle festività natalizie: la prova generale di venerdì si è consumata con classi semivuote e nove sindaci che hanno fermato la riapertura per l’aumento dei contagi (Ascoli Piceno, Fermo, San Benedetto, Urbino, Tolentino, Petriolo, Sant’Elpidio a Mare, Mogliano ed Apecchio). Ma come si tornerà a lezione?
Dai dati forniti quotidianamente dall’Osservatorio epidemiologico della Regione sono 2.781 i bambini e ragazzi tra 0 e 18 anni a casa con il Covid dal primo gennaio a ieri: c’è chi potrebbe già tornare a scuola per il termine della quarantena e in presenza di tampone rapido o molecolare positivo, ma stabilire nel dettaglio quanti potranno farlo è una missione impossibile per le diverse modalità di quarantena che isolano i giovani a seconda della vaccinazione, del tempo trascorso o dell’assenza di profilassi.
I dettagli
Secondo il report regionale la maggioranza dei casi Covid si sono registrati tra i 14 ed i 18 anni con 1052 ragazzi a casa, nella fascia di età tra 6 e 10 anni sono 768, in quella tra 11 e 13 anni 594.
Saltano gli schemi
Un’impresa impossibile, tanto che il famoso tracciamento organizzato dal ministero che consentiva le lezioni in classe fino a due positivi non è mai stato applicato nelle città dove schizzavano i contagi. Risultato: subito in Dad al primo studente con il Covid. Saltano gli schemi, i genitori si organizzano con il faidate: seguono i giorni di quarantena con la comunicazione fatta alle scuole e alla fine del periodo di isolamento procedono con un tampone rapido o molecolare nei laboratori privati o in farmacia. Se negativo, si torna in classe con il benestare del pediatra di libera scelta. I presidi annunciano uno scenario preoccupante. «In queste ore il numero di studenti positivi, in alcune scuole, ha raggiunto l’ordine delle decine e addirittura centinaia - annuncia Antonello Giannelli, presidente dell’Anp -. Questo rende quasi impossibile attuare le procedure previste». Una posizione condivisa anche dall’ordine dei medici che ha chiesto di posticipare l’apertura di 15 giorni «recuperando le lezioni a giugno».
Il nodo
E che fine hanno fatto le mascherine Ffp2 promesse dal generale Figliuolo per gli insegnanti che entrano a contatto con studenti esentati dall’uso dei dispositivi di protezione? Pare che ancora non siano arrivate nemmeno nelle Marche e questo andrebbe ad aggravare una situazione già parecchio delicata, sul filo dei contagi e della variante Omicron.
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