Covid, a Torrette in rianimazione ci sono solo no vax. I vaccini per ora rallentano la quarta ondata. Confronto con i dati di un anno fa

Covid oggi e un anno fa, il confronto: 172 casi contro i 697 di dodici mesi fa. Il vaccino è la soluzione più efficace
Covid oggi e un anno fa, il confronto: 172 casi contro i 697 di dodici mesi fa. Il vaccino è la soluzione più efficace
di Martina Marinangeli
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Domenica 7 Novembre 2021, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 08:35

ANCONA -  Si parla ormai di quarta ondata. Il contagio ha ripreso a correre – ieri il tasso d’incidenza si assestava sui 61,8 casi ogni 100mila abitanti, ben oltre la soglia dei 50 – e le strutture ospedaliere si stanno attrezzando per farsi trovare preparate nel caso l’aumento di positivi dovesse tradursi in un impattante effetto domino sui ricoveri. Agli Ospedali riuniti di Torrette, solo per fare un esempio, si è deciso di raddoppiare la disponibilità di letti in terapia intensiva, passando da quattro – tutti occupati da pazienti non vaccinati - a otto.

Sono proprio le Rianimazioni il tallone d’Achille, con le Marche stabilmente ai primi posti nella classifica italiana per numero di ricoveri in questi reparti ogni 100mila abitanti (l’1,4 del 5 novembre è valso alla regione il poco auspicabile primo posto).


Nella giornata di ieri, il totale dei degenti intensivi è oltretutto aumentato di due unità (da 21 a 23, compresi due in Pediatria), confermando il superamento della soglia critica nel tasso di occupazione dei posti letto fissata dal governo al 10%. Cresce anche il numero dei pazienti in semi intensiva, che passa da 19 a 22 (19 dei quali ricoverati a Marche Nord). Quaranta, invece, i posti letto occupati in area medica (due meno del giorno precedente), per un totale di 85 pazienti Covid nella regione, a cui vanno aggiunti i sei in attesa nei pronto soccorso di Senigallia (2), Macerata (2), Fermo (1) ed Ascoli Piceno (1).

Numero importante ma molto lontano dallo scenario in cui vivevamo un anno fa, con 504 ricoveri che rappresentavano solo l’antipasto di quella che sarebbe stata la seconda ondata. Il 6 novembre del 2020, inoltre, morivano otto persone, mentre ieri il bollettino del servizio salute della Regione non ha registrato decessi.

Anche nei contagi il gap è evidente: erano 697 un anno fa, si sono fermati a 172 ieri – su 2014 tamponi eseguiti nel percorso diagnostico –, di cui 63 nella provincia di Ancona, 37 nel Pesarese, 27 nel Fermano, 22 nella provincia di Ascoli Piceno e 21 in quella di Macerata (solo due da fuori Regione).


La maggior parte dei nuovi positivi si è concentrata nelle fasce d’età tra i 25 ed i 44 anni (37 casi) e tra i 45 ed i 59 (35 casi). Ma benché a velocità molto diversa grazie all’effetto vaccini, ad un anno di distanza ci ritroviamo con una ripresa della corsa del virus. Negli ultimi sette giorni, il tasso d’incidenza regionale si è assestato sui 60,8 casi ogni 100mila abitanti, trainato dalla provincia di Fermo con 87,4 e dal Pesarese con 69,1. Sopra la soglia dei 50 anche Ancona, con 51,1, mentre l’Ascolano ed il Maceratese si sono fermate rispettivamente a 47,7 e 37,5. La copertura vaccinale, tuttavia, dovrebbe impedire a questa “ondatina” di trasformarsi in uno di quegli tsunami che hanno travolto il sistema sanitario negli ultimi due anni. Il problema è che l’efficacia si riduce progressivamente e, per questo, il commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo ha esortato le Regioni ad accelerare sulle terze dosi.


Al momento, però, dire che la risposta è tiepida corrisponde ad un eufemismo e le Marche sono al di sotto della media italiana. Stando ai dati del report giornaliero del ministero della Salute, a livello nazionale solo il 25,97% degli over 80 ha ricevuto la dose booster, percentuale che si riduce ulteriormente nella nostra regione, ferma al 19,15%. Le adesioni si riducono poi al lumicino se si scende di fascia d’età: nel target 70-79 anni, siamo al 3,91% di vaccinati con terza dose in Italia ed a 3,78% nelle Marche, mentre nei soggetti tra i 60 ed i 69 anni il dato è rispettivamente di 3,36% e 3,1%.

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