Positivi e terapie intensive in costante ribasso: Marche al report per il pass in zona gialla con tutte le carte in regola

Positivi e terapie intensive in costante ribasso: Marche al report per il pass in zona gialla con le carte in regola
Positivi e terapie intensive in costante ribasso: Marche al report per il pass in zona gialla con le carte in regola
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 22 Aprile 2021, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 16:17

ANCONA -  Il dato ufficiale arriverà solo venerdì, ma i rumors romani ratificano quanto anticipato nei giorni scorsi: da lunedì, le Marche saranno nella zona gialla, con le riaperture che ne conseguono: ritorno dei clienti nei bar e ristoranti all’aperto, consentito il passaggio dei confini, ripresa delle attività sportive e altro. La flessione è chiara in tutti i parametri, rientrati nei livelli di guardia: dall’incidenza del contagio alla pressione ospedaliera, fino ai decessi, diminuiti seppur di poco (sette le vittime ieri). In un quadro in netto miglioramento come questo, si vanno a guardare i dettagli per anticipare il fenomeno ed agire tempestivamente nel caso di una recrudescenza.

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E dall’osservazione al microscopio, emerge come la provincia di Ascoli Piceno abbia ancora un’incidenza elevata (con un numero di nuovi casi preoccupante benché ancora nei parametri), così come quella di Pesaro Urbino: entrambe flettono, ma non quanto le altre tre.

Il Pesarese, in particolare, procede con una lentezza che viene da lontano: quando, il 10 marzo, passò in zona rossa, lo fece insieme al Fermano perché avevano tassi di incidenza simili. Oggi, invece, la seconda presenta un trend decisamente positivo, mentre la prima registra un calo più timido. Una dinamica confermata anche dal bollettino emanato ieri dal Servizio salute, che cristallizza Pesaro come la provincia con più nuovi casi (100): non è un caso che 4 dei 5 Comuni per i quali la Regione ha disposto l’altro ieri micro-zone di arancione rafforzato siano proprio della provincia più a nord. Incidenza alta, si diceva, anche nella provincia di Ascoli, che ha registrato 84 casi.

Segue a ruota Macerata con 78 nuovi positivi, mentre l’Anconetano continua la sua frenata: ieri 73 casi e un’incidenza settimanale che è scesa sotto quota 100 (97), dopo il picco di 520 raggiunto un mese e mezzo fa. Fermo, con 44 casi, è ancora in zona sicurezza. Nelle analisi condotte dall’Osservatorio epidemiologico regionale, al dato geografico viene aggiunto quello anagrafico e, benché nell’ambiente scolastico non si sia verificata ancora un’inversione di tendenza, tra i 3 ed i 5 anni i casi sono in aumento, con un andamento difforme rispetto alle altre fasce in età scolastica dove la situazione è più stabile. 


Dettagli, ma vanno comunque monitorate, soprattutto in vista delle riaperture che, fisiologicamente, comporteranno un aumento dei contagi. Il quadro marchigiano è però abbastanza buono: dai 1.962 test molecolari sono emersi 388 casi positivi, meno del 20%, mentre altri 52 casi di infezione sono emersi dai 761 tamponi antigenici rapidi (il 7%) che però ora dovranno essere confermati dal test molecolare. Anche con il leggero rialzo di ieri, il trend settimanale dei contagi nelle Marche continua ad essere in discesa, con un’incidenza ogni 100mila abitanti arrivata a 132,6. Manca solo il dato di oggi per completare il quadro che sarà inserito nel report del monitoraggio di domani, decisivo per stabilire quali regioni torneranno in zona gialla.


Ma il dato dell’incidenza è talmente lontano dalla soglia di rischio, fissata dal Governo a 250, che non ci saranno sorprese, mentre il trend dei casi sintomatici è in linea con una conferma dell’indice Rt più o meno sul livello di una settimana fa, intorno a 0.90. Anche i parametri sulla pressione dell’epidemia sui servizi sanitari continuano a migliorare. Già i dati di domenica scorsa, che saranno presi in considerazione per il report di domani, garantivano una classificazione di rischio al massimo “moderata”, buona dunque per il rientro in zona gialla. Negli ultimi giorni le curve dei ricoveri hanno continuato a piegare verso il basso, arrivando ieri a un totale di 609 pazienti Covid (-22, grazie anche a 34 dimissioni), 79 dei quali in terapia intensiva (-6). Le percentuali di occupazione per Covid dei posti letto totali sono sotto la soglia critica del 40% in Area Medica, mentre anche per le terapie intensive, ieri con una saturazione del 33%, si sta tornando sotto il limite critico fissato dal ministero della Salute al 30 per non stressare i sistemi sanitari regionali. Traguardo che dovrebbe essere raggiunto nell’arco di pochissimi giorni.

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