Magi, segretario regionale Fimmg: «Ogni medico di famiglia riceve appena 6 dosi a settimana. Così è difficile accelerare»

Il dottor Massimo Magi, segretario regionale della Fimmg
Il dottor Massimo Magi, segretario regionale della Fimmg
di Martina Marinangeli
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Sabato 10 Aprile 2021, 06:30

Dottor Massimo Magi, segretario regionale della Fimmg, come sta procedendo la parte della campagna vaccinale in capo ai medici di base? 


«Vacciniamo tra le 2mila e le 2500 persone alla settimana, ma questo dato è condizionato dalle forniture. Anche oggi (ieri per chi legge, ndr) sono andato a prendere i vaccini per la mia equipe e ho dovuto essere molto assertivo per farmi dare due flaconcini di Pfizer, altrimenti ce ne avrebbero dato uno a medico, e parliamo di sei dosi a flacone. Ne riceviamo troppo pochi».

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State andando avanti solo con Pfizer?
«Anche con Astrazeneca, ma possiamo farlo solo ad una determinata fascia di popolazione.

Di sicuro non ai domiciliari, agli ultraottantenni o ai pazienti fragili, ed è qui che siamo rimasti un po’ indietro. Dare solo sei dosi la settimana a medico è una presa in giro».


Le consegne di vaccini stanno aumentando: avete notato un miglioramento rispetto all’avvio della campagna?
«No. Abbiamo iniziato il 15 marzo con un flaconcino di Pfizer ed uno di Astrazeneca e siamo andati avanti con una media di 17 dosi (sei per Pfizer e 11 per Astrazeneca) a medico a settimana. La medicina generale potrebbe diventare la Ferrari della vaccinazione, ma ci stanno mandando col freno tirato. Abbiamo fatto gli accordi, motivato i medici, ma arrivati al dunque, la montagna ha partorito il topolino». 


Qual è stata l’adesione da parte della categoria? 
«Ha aderito tra l’80 ed il 90% dei medici di base: su 1206 totali, parliamo dunque di circa mille persone. Un’equipe di 10 medici segue più o meno 15mila pazienti».

Quante persone avete vaccinato finora in totale?
«Non ci danno i dati. Non abbiamo una rendicontazione precisa».

Un quadro un po’ a luci ed ombre, insomma.
«Sì. L’organizzazione è partita male perché è stato usato un modello di massa e non reticolare e diffuso. Come si poteva ragionevolmente pensare che 15 centri vaccinali potessero essere sufficienti?»


Ora però la Regione sta studiando un piano per allestire altri 32 punti vaccinali di prossimità proprio per i medici di base: un passo nella direzione giusta?
«Più punti si aprono e meglio è, ma bisogna avere i vaccini».


L’assessore Saltamartini ha detto che abbiamo molti Pfizer in dotazione.
«Benissimo, che ce li diano. L’assessore ha fatto queste dichiarazioni anche ai nostri tavoli, e la dg Asur Storti ci ha assicurato tutti i vaccini di cui abbiamo bisogno, ma evidentemente la catena di comando non arriva senza interferenze al funzionario che poi ci deve dare i vaccini»

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