Una media di 10mila inoculazioni al giorno: le Marche restano in testa nelle somministrazioni

Una media di 10mila inoculazioni al giorno: le Marche restano in testa nelle somministrazioni
Una media di 10mila inoculazioni al giorno: le Marche restano in testa nelle somministrazioni
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Venerdì 30 Aprile 2021, 06:37

ANCONA  - Marche prime a pari merito con la Valle D’Aosta per popolazione vaccinata. Lo evidenzia l’ultimo report della Fondazione Gimbe sul monitoraggio epidemiologico nella settimana 21-27 aprile.

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Scendendo nel dettaglio dei target, in testa per le somministrazioni agli over 80 ci sono il Veneto, la Toscana e l’Umbria, mentre per la popolazione 70-79 anni la più efficiente è la Provincia autonoma di Trento, seguita da Bolzano e dal Veneto.

Infine, nell’immunizzazione tra i 60 e i 69 anni, appena partita in tutte le Regioni, al primo posto c’è Bolzano, seguito dalla Valle d’Aosta e dalla Campania. 


«Il ritmo della campagna - osserva il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta – cresce in maniera lenta e costante, ma il target delle 500mila somministrazioni al giorno è ancora lontano. Pesa il mancato decollo delle consegne. Nel confronto con gli altri Paesi europei, l’Italia sale in classifica per la copertura degli over 80, ma si colloca al quartultimo posto per le fasce 60-69 e 70-79». Un quadro a luci e ombre quello tracciato da Gimbe, benché le Marche figurino tra le Regioni virtuose. Stando ai dati aggiornati a ieri, 595.130 dosi consegnate, ne sono state inoculate 534.405 (l’89,79%), di cui 393.052 prime dosi e 141.353 richiami. In generale in Italia, al 28 aprile, il 22% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (13.072.472) e il 9,1% ha completato il ciclo (5.430.357), con differenze regionali che si vanno appiattendo.


Le somministrazioni continuano gradualmente a salire, sia guardando al numero delle dosi settimanali (+10,7% negli ultimi 7 giorni), sia alla media mobile a 7 giorni, aumentata da 324.081 al giorno (20 aprile) a 355.582 al giorno (27 aprile)». Le Marche viaggiano su una media di 10mila inoculazioni al giorno, ma potendo disporre di più materia prima, si potrebbero raggiungere le 12mila unità. «Nonostante questo incremento - commenta Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione - il numero di vaccinazioni giornaliere non raggiunge i target definiti per la settimana 22-29 aprile dal commissario straordinario. Si conferma una netta riduzione delle inoculazioni nei giorni festivi». Il vero cambio di passo nella vaccinazione delle fasce fragili, spiega la Fondazione, è avvenuto solo a partire dalla seconda metà di marzo e «l’utilizzo improprio dei vaccini durante il primo trimestre da un lato rende meno sicure le riaperture, dall’altro non ci fa ben figurare in Europa nel confronto con altri Paesi».

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