Dai matrimoni ai viaggi: a cosa serve e come si ottiene il Green Pass Covid. Si può avere anche senza vaccino: ecco a chi chiederlo

Dai matrimoni ai viaggi: a cosa serve e come si ottiene il Green Pass Covid. Si può avere anche senza vaccino: ecco come
Dai matrimoni ai viaggi: a cosa serve e come si ottiene il Green Pass Covid. Si può avere anche senza vaccino: ecco come
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Venerdì 21 Maggio 2021, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 09:58

ANCONA - Green Pass, o certificazione verde Covid: in molti lo attendono ma in pratica esiste già. Non quello Europeo, telematico, atteso a giugno, che permetterà di viaggiare nell'Unione, ma quello italiano che permette di spostarsi tra zone in fasce Covid diverse ma anche di partecipare a matrimoni e cerimonie.

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Può ottenere la certificazione verde chi è guarito dal Covid (durata sei mesi da fine isolamento), chi ha ricevuto la prima dose di vaccino (validità da quindici giorni dopo la prima dose al richiamo), chi ha completato il ciclo vaccinale (durata nove mesi), ma anche chi ha effettuato un tampone antigenico o  molecolare (durata 48h).

Le certificazioni di guarigione, di inoculazione o i referti dei tamponi valgono come Green Pass

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GREEN PASS: I VARI CASI E LA DURATA

Per certificazione verde si intende una certificazione comprovante uno dei seguenti stati: l’avvenuta vaccinazione contro il SARS-CoV-2; la guarigione dall’infezione da SARS-CoV-2 (che corrisponde alla data di fine isolamento, prescritto a seguito del riscontro di un tampone positivo); il referto di un test molecolare o antigenico rapido per la ricerca del virus SARS-CoV-2 e che riporti un risultato negativo, eseguito nelle 48 ore antecedenti.
Il normale certificato vaccinale rilasciato dalla Regione o dalla ASL alla fine del ciclo vaccinale, che indica anche il numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’individuo, è considerato un certificato verde Covid-19: dura nove mesi. il normale certificato vaccinale rilasciato dalla Regione o dalla ASL dopo la prima dose, che indica la data della seconda dose (se prevista), è considerato un certificato verde Covid-19 che vale dal quindicesimo giorno dopo la prima dose fino al richiamo. Il certificato di fine isolamento rilasciato dalla ASL è considerato un certificato verde Covid-19 ed ha una validità di sei mesi. Il referto del test antigenico o molecolare negativo rilasciato da strutture sanitarie pubbliche, private autorizzate, accreditate, dalle farmacie o dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta è considerato un certificato verde Covid-19, ma vale soltanto 48 ore.

COSA SI PUÒ FARE CON IL GREEN PASS

Il decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52 prevede, oltre che per comprovate esigenze lavorative o per situazioni di necessità o per motivi di salute, la possibilità di spostamento in entrata e in uscita dai territori collocati in zona rossa o arancione, anche ai soggetti muniti di certificazione verde. Il decreto-legge 18 maggio 2021, n. 65 prevede che dal 15 giugno 2021, in zona gialla, sono consentite le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, nel rispetto di protocolli e linee guida specifiche e con la  prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni  verdi. Tutti i cittadini, anche forniti di Green Pass devono continuare a: indossare le mascherine, rispettare il distanziamento fisico e igienizzare frequentemente le mani.


IL PASS EUROPEO

Per Digital Green Certificate (DGC) si intende un certificato, digitale o cartaceo, identificato come di: avvenuta vaccinazione contro il COVID-19, avvenuta guarigione da COVID-19, effettuazione di un test molecolare o antigenico per la ricerca di SARS-CoV-2 con risultato negativo, che sia interoperabile a livello europeo, attraverso un codice a barre bidimensionale (QRcode), verificabile attraverso dei sistemi di validazione digitali, associato ad un codice identificativo univoco a livello nazionale. L’interoperabilità europea si avrà grazie alla definizione di dati e regole comuni, che devono essere utilizzate per l’emissione dei certificati nei 27 Paesi dell’Unione Europea e allo sviluppo di piattaforme e strumenti informatici nazionali ed europei deputati a garantire l’emissione, la validazione e l’accettazione dei certificati. Il DGC sarà gratuito e in italiano e inglese e, per la Provincia Autonoma di Bolzano, anche in tedesco. La sua entrata in vigore è prevista per giugno.

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