Gioacchini: «Adesso i presupposti sembrano solidi, con un'attenta pianificazione possiamo provare a ricominciare»

Giancarlo Gioacchini referente Confesercenti Marche
Giancarlo Gioacchini referente Confesercenti Marche
di Massimiliano Petrilli
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Lunedì 12 Aprile 2021, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 10:50

Giancarlo Gioacchini, referente Confesercenti Marche, il 20 aprile potrebbe essere la data per avviare le riaperture?
«La campagna di vaccinazione sta andando bene e prosegue a buon ritmo, così come i contagi sono in diminuzione. I presupposti per poter ripartire ci sono».

 

E quindi?
«Chi ha la responsabilità prenda una decisione chiara con una data per la ripartenza possibilmente non indicata all’ultimo minuto per poter ripartire alla grande».


Teme lo stop&go di aperture e chiusure come avvenuto negli ultimi tempi?
«Aprire per poi non chiudere più è il minimo sindacale che ci aspettiamo, altrimenti se si ricomincia da capo è la fine».


Che capacità di resistenza possono avere ancora i titolari delle attività.
«Il rischio maggiore è che molti titolari o gestori siano arrivati alla stremo e la sola forza di volontà per riaprire potrebbe non bastare.

I promessi ristori devono arrivare subito e non devono rappresentare un’elemosina ma una cifra consistente per permettere a molti di poter andare avanti».


Le chiusure quanto hanno inciso sui fatturati?
«Le perdite in media si aggirano sul 40-50% ma ci sono settori dove le chiusure hanno pesato ancor di più. Non essendoci persone in circolazione le vendite in alcuni comparti ne hanno risentito ancor di più. Inoltre...»


Che cosa?
«Nella ristorazione c’è chi ha lavorato solo con l’asporto, ma l’ha fatto solo per onor di firma e per mantenere un contatto con il cliente».


Ora di cosa c’è bisogno?
«Poter programmare il futuro. Basti pensare ad esempio solo al comparto turismo dove è importante poter pianificare riaperture e rilancio».

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