Un'altra accelerazione del virus: lunedì tutte le Marche ritornano in zona arancione. L'appello di Acquaroli

Un'altra accelerazione del virus: lunedì tutte le Marche ritornano in zona arancione
Un'altra accelerazione del virus: lunedì tutte le Marche ritornano in zona arancione
di Maria Teresa Bianciardi
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Sabato 27 Febbraio 2021, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 21:51

ANCONA  - Con una classificazione di rischio giudicata alta dagli esperti dell’Iss e tutti i parametri fondamentali per il passaggio da una zona all’altra segnati di rosso, le Marche si arrendono all’inevitabile. Da lunedì si coloreranno di arancione, con bar e ristoranti nuovamente in modalità asporto e delivery già anticipata in 20 Comuni della provincia di Ancona per effetto dell’ordinanza del governatore Francesco Acquaroli dopo l’escalation di contagi registrata nel territorio. Si torna arancioni, per la quarta volta da novembre in attesa del nuovo Dpcm che resterà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. 

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E come ogni settimana, il presidente della Regione ha commentato il nuovo colore sulla sua pagina Facebook: «Mi dispiace moltissimo per le restrizioni che condizioneranno la nostra quotidianità e tutte le attività, ma mi preme raccomandarvi la massima attenzione - ha scritto -. Sapete quanto in altre occasioni mi sono battuto per chiedere di consentire lo svolgimento di attività personali ed economiche, ma in questo momento abbiamo il dovere di fermare il prima possibile questa fase di recrudescenza del virus a tutela della salute e della sicurezza di tutti i cittadini marchigiani». 

Insomma la terza fase della pandemia sembra avere premuto sull’acceleratore.

Si teme particolarmente l’effetto varianti - specie quella inglese - che stanno colpendo in particolar modo i giovani: contagi che si moltiplicano alla velocità della luce, perlopiù casi asintomatici, e che hanno indotto Acquaroli a firmare ieri l’ordinanza per istituire la didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori e per le province di Ancona e Macerata la Dad anche per la seconda e la terza media.

Spiega il governatore: «È un provvedimento necessario per contrastare la diffusione del virus in ambito scolastico e nelle classi di età maggiormente colpite, intervenendo nelle province in base alla differente intensità di incidenza rilevata nelle diverse fasce di età. L’incidenza è maggiore nella provincia di Ancona e Macerata, specie nelle classi di età 11-13 anni e 14-18 anni. Tuttavia si segnala anche nelle restanti province un deciso incremento dei contagi nella classe 14-18 anni. Da qui la decisione di estendere l’ordinanza a livello regionale». Allo stesso tempo è stata disposta anche la proroga fino al 5 marzo, a scadenza dell’attuale Dpcm, delle ordinanze già in vigore, che dispongono i limiti di spostamento in entrata e in uscita nel territorio provinciale di Ancona e le restrizioni per i 20 comuni in zona arancione dell’Anconetano.

Disposizione comunque estesa a tutte le Marche per effetto del passaggio dalla zona gialla a quella arancione decisa dal governo. «L’epidemia dopo un iniziale lento peggioramento - si legge nel dossier del monitoraggio settimanale - è entrata in una fase in cui si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza nazionale. Sono dunque necessarie urgenti misure di mitigazione e di contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari». 

In particolar modo le Marche sono state segnalate per aver superato la soglia limite del 30% dei ricoveri nelle terapie intensive: anche ieri i pazienti in rianimazione erano 81 e 159 quelli in semi intensiva. In totale in regione sono 642 gli infetti che hanno bisogno di cure ospedaliere e di questi 402 sono nei reparti non intensivi. Uno stress dei sistema sanitario che si prolunga da mesi, nonostante le fasi alterne che il contagio da Covid ha vissuto nelle Marche. Sempre ieri sono state 16 le vittime del Coronavirus: 9 nell’Anconetano.

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