In sei settimane ristori-bis per i marchigiani, Acquaroli mette sul piatto cento milioni

Francesco Acquaroli
Francesco Acquaroli
di Andrea Taffi
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Giovedì 29 Aprile 2021, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 06:48

ANCONA -  L’idea è in piedi da un pezzo e ora siamo quasi alla quadratura del cerchio. Da quando cioè, i sopraccigli alzati del sesto piano di palazzo Raffaello (sede del servizio Bilancio) hanno trasmesso al piano superiore (quello del governatore) la suggestione di poter mettere insieme una manovra straordinaria di bilancio di proporzioni interessanti.

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Lunedì scorso si è chiuso il cerchio di partenza che ha cristallizzato il primo passo per arrivare nel giro di sei settimane a un sorta di decreto Ristori-bis della Regione Marche.

Con l’approvazione della proposta di legge relativa al bilancio 2020 che la giunta ha regionale ha licenziato lo scorso 26 aprile, si dà avvio alla successiva fase di ricognizione delle risorse dell’avanzo vincolato del 2020 destinabile, in base alla deroga prevista dal decreto legge 18/2020, ad interventi finalizzati ad attenuare la crisi economica derivante dalla pandemia Covid. 


«Per questa fondamentale  finalità – spiega l’assessore regionale al Bilancio, Guido Castelli - è stato determinante approvare il rendiconto in anticipo rispetto al termine previsto dalla legge (30 aprile), senza la necessità di usufruire della proroga fino al 30 giugno che probabilmente lo Stato concederà alle Regioni Ed è su quest’ultima attività strategica che si stanno concentrando gli sforzi della Regione». La Regione Marche conclude quindi il 2020 rispettando tutti gli equilibri di bilancio e gli indicatori di tempestività dei pagamenti  e garantendo, anche in ambito sanitario, l’equilibrio economico e finanziario. Nell’esercizio 2020 si è ridotto il livello del debito e non è stata aumentata la pressione fiscale, nonostante rispetto al 2019 sia aumentata la spesa per investimenti. 


«Da segnalare - si legge nella nota della Regione Marche - che anche la “capacità di impegno” (71,82% di impegni sugli stanziamenti finali di spesa) si è mantenuta elevata come quella di “ realizzo” (79,34% di accertamenti sul totale degli stanziamenti finali di entrata)». Fin qui le notizie ufficiali. In realtà la chiusura del documento economico finanziario ha migliorato e di molto le previsioni che erano state avanzare più di un mese fa. Si era parlato di circa 50 milioni nel primo, prudentissimo giro di conti. Prudentissimo, appunto. Perché il conto dell’avanzo vincolato è già schizzato sopra i 100 milioni. Con proiezioni a salire. Acquaroli aveva messo tutti sotto coperta ordinando il silenzio sulla questione. Troppo delicato il tema e troppo a doppio taglio la questione: «Non voglio misure da 100 euro a partita Iva e vorrei garantire ossigeno alle categorie che hanno ricevuto poco dal decreto Sostegno» era stato l’unico pensiero su cui il governatore si era sbilanciato. Un pensiero che a questo punto appare superato: ora bisognerà pensare alle scelte giuste. E resistere all’assalto alla diligenza.

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