Marche, la corsa di Castelli per il dopo-Legnini: vale quanto un ministero

Marche, la corsa di Castelli per il dopo-Legnini: vale quanto un ministero
Marche, la corsa di Castelli per il dopo-Legnini: vale quanto un ministero
di Martina Marinangeli
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Sabato 19 Novembre 2022, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 13:54

ANCONA- Vale quasi quanto un ministero. Il ruolo di commissario straordinario alla Ricostruzione, attualmente ricoperto da Giovanni Legnini, fa gola a tanti ma c’è un marchigiano in particolare che si sta giocando la partita della vita per ottenere quella casella. È il neo senatore Guido Castelli - quota Fratelli d’Italia - che da assessore della giunta Acquaroli ha gestito fino allo scorso settembre proprio la delega alla ricostruzione dei borghi sfregiati dal sisma del 2016. Una partita da giocare in punta di piedi, cercando di ottenere l’endorsement del partito regionale e soprattutto del governatore Francesco Acquaroli, che sarebbe lo sponsor migliore per l’eventuale richiesta da sottoporre alla premier Giorgia Meloni. 

La rivincita

Se Castelli riuscisse a spuntarla, per le Marche rappresenterebbe una sorta di rivincita dopo il magrissimo bottino ottenuto nella formazione della squadra di governo.

E considerando che la nostra regione è stata quella a subire i danni più consistenti tra le quattro del Centro Italia colpite dal terremoto di sei anni fa, sarebbe anche sensato dare l’incarico di commissario straordinario a chi la materia la conosce di persona. Ma gli ostacoli che si parano davanti a Castelli non sono pochi e lo sgambetto si nasconde dietro ogni angolo.

Le quotazioni

Il mandato di Legnini (considerato con troppa evidenza espressione Pd per restare in un ruolo così delicato) scade a fine dicembre - ed è in corso di valutazione anche un’eventuale proroga - se al momento le quotazioni del senatore marchigiano sono buone, in quasi due mesi può capitare di tutto. Per questo è in corso un fitto lavoro di diplomazia tra Ancona e Roma per tessere la tela ed evitare sorprese last minute. Non è un mistero per nessuno che nelle Marche Castelli si sia fatto diversi nemici anche all’interno del suo stesso partito: non a caso, la sua candidatura in posizione utile alle Politiche è stata in bilico fino all’ultimo minuto. E in questa partita bisognerà vedere se a prevalere saranno le vendette personali o la voglia di riscatto di una regione finora snobbata per gli incarichi di peso. A guardare con interesse a quel ruolo ci sono infatti anche i governatori di Abruzzo ed Umbria Marsilio e Tesei: se fosse uno di loro a spuntarla, per le Marche - e per il suo Governatore - sarebbe l’ennesimo schiaffo in faccia. E questo rema a favore di Castelli, che verrebbe visto come il male minore anche dai suoi nemici interni. Un gioco di specchi in cui a vincere sarà il più scaltro, quello che saprà muoversi meglio nei corridoi dei palazzi romani. Nel frattempo le Marche del sisma sperano di iniziare a contare finalmente qualcosa.

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