Il virus corre, sanitari in trincea: sì al rientro per medici e infermieri in quarantena. Altri 12 morti, incubo Coronavirus senza fine

Coronavirus, un incubo senza fine
Coronavirus, un incubo senza fine
di Maria Teresa Bianciardi
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Lunedì 16 Marzo 2020, 04:05

ANCONA  - Con l’aggravarsi dell’epidemia (12 decessi ieri), la giunta regionale ha approvato giovedì mattina una integrazione al piano di organizzazione della sanità. Ecco come cambia il servizio sanitario per i marchigiani.

Le attività non rinviabili
Aziende ospedaliere, Aree vaste e altri enti del servizio sanitario regionale garantiranno solo le attività improcrastinabili, concentrandole in sessioni dedicate con percorsi esclusivi e sicuri dal punto di vista epidemiologico o dove possibile a rinviare le attività assistenziali programmate. Sono garantite tutte le attività d’urgenza con priorità di ricovero di tipo “A”. 

I percorsi protetti 
Anche negli ospedali in prima linea, in questa prima, saranno mantenuti alcuni servizi come il percorso materno-infantile, quello oncologico, la dialisi, i presidi di emergenza chirurgica, traumatologia, l’urgenza-emergenza al Pronto soccorso con l’osservazione breve e in certi casi il percorso per pazienti con Ictus o accidente cardiovascolare. Ma man mano che si riesce a trasferire i pazienti in altre strutturi gli ospedali diventeranno interamente Covid. 

Gli ambulatori 
È sospesa l’attività specialistica ambulatoriale istituzionale, tranne che per le prestazioni con classe di priorità “U” ( da eseguire al più presto e comunque entro 72 ore) e “B” (da eseguire entro 10 giorni) e per le prestazioni di controllo non differibili. Le prestazioni con classe di priorità “D” ( entro 30 giorni per le visite, 60 per gli accertamenti diagnostici) e “P” (entro 120 giorni) e quelle prenotate in regime di libera professione intramuraria saranno riprogrammate.

Le prenotazioni
Per evitare situazioni di congestione che possono portare alla diffusione del virus gli accessi ai punti prelievo devono avvenire solo su prenotazione. Fanno eccezione le richieste in urgenza o per alcune categorie di pazienti: soggetti in terapia anticoagulante orale, con malattia rara, oncologici, donne in gravidanza, bambini sotto i 14 anni.

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Niente Malus
La delibera dispone anche la sospensione temporanea, per il periodo di durata dell’emergenza epidemica, delle procedure inerenti il Malus, la penale prevista del pagamento nel caso in cui un cittadino abbia prenotato una vista e poi non si presenti senza non la disdica nei tempi (2gg lavorativi), pagherà comunque il dovuto.

Laboratori per i tamponi
Il laboratorio di riferimento regionale per la diagnosi molecolare del Coronavirus è la Sod di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona. Ma la delibera demanda agli enti del Servizio sanitario regionale la possibilità di dotarsi autonomamente di analizzatori, sempre nel rispetto degli standard di qualità stabiliti.

Personale sanitario in quarantena
Le linee di indirizzo per favorire il ritorno in servizio degli operatori sanitari asintomatici, attualmente in isolamento domiciliare fiduciario prevedono che medici e infermieri potranno rientrare al lavoro, opportunamente protetti. Dovranno misurarsi la febbre all’inizio di ogni turno e lavorare con la mascherina e altri dispositivi di protezione.

Farmacie
Devono garantire la distanza minima di almeno un metro tra operatori e clienti e tra clienti stessi e predisporre misure di prevenzione come barriere di plexiglas al bancone

Ricette digitali
Per evitare affollamenti negli ambulatori di medici e pediatri è stata individuata una procedura agevolata per la prescrizione dematerializzata farmaceutica per i casi di prescrizione a carattere ripetitivo.

Numero verde regionale
È attivo tutti i giorni 8- 20 e le linee sono salite da quattro a dieci. Al numero 800.936677 rispondono medici specializzandi e personale sanitario formato. Attivato anche un numero whatsapp (334.6392744) per la comunicazione dei non udenti.

Supporto psicologico
Percorsi di assistenza psicologica sia per i cittadini che per gli operatori sanitari, con l’impiego di personale del servizio sanitario regionale e della Protezione civile, anche con i volontari specializzati nella psicologia d’emergenza. Il colloquio con i soggetti da assistere potrà avvenire al telefono o con contatti video sia individuale che di gruppo.

Unità di continuità assistenziale

Saranno attività speciali unità di continuità assistenziale, una ogni 50mila abitanti , con il compito esclusivo di assistere a domicilio i pazienti Covid.

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