Coronavirus: la provincia di Pesaro-Urbino diventa "zona rossa". Chiusa la Lombardia

Coronavirus: la provincia di Pesaro-Urbino diventa "zona rossa". Chiusa la Lombardia
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Sabato 7 Marzo 2020, 20:49 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 08:36

Emergenza totale, provvedimenti forti anche se è ancora una bozza ma queste misure nel giro di pochi minuti potrebbero diventare ufficiali. Sono state definite le nuove misure nazionali di contenimento ell'emergenza. Nell'articolo 1 della bozza del nuovo decreto del governo, che dovrebbe essere varato questa sera, compare il divieto di ingresso e di uscita dalla Lombardia e da altre undici province, e l'estensione delle zone controllate a Piemonte ed Emilia-Romagna. Nel dettaglio, le province diventate "zona rossa" sono le seguenti: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria.

ULTIMORA

In Lombardia e 11 province di Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Marche le scuole di ogni  ordine e grado e le università sono chiuse fino al 3 aprile. Lo prevede la bozza di nuovo dpcm, ancora suscettibile di
modifiche, che dovrebbe essere adottato nelle prossime ore.


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CERISCIOLI: «VANNO GARANTITI RITORNI A CASA E POSSIBILITA' DI LAVORARE»

In tarda serata il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha commentato la bozza del decreto per arginare il Coronavirus che inserisce la provincia di Pesaro e Urbino nella zona rossa. Più che critiche, ci sono richieste di garanzie: "Abbiamo ricevuto poco più di un’ora fa la bozza di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri - recita la nota rilasciata dai canali ufficiali e sui social dalla Regione - recante ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e in alcune province italiane tra cui Pesaro e Urbino.
Nello specifico si prevede l’obbligo di evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita, dal territorio e all’interno del territorio, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza.   
Riteniamo corretto intensificare le misure di contenimento vista la forte diffusione del contagio. Abbiamo tuttavia avuto poco tempo a disposizione per elaborare un giudizio su un provvedimento di tale portata. 
Come prima istanza chiediamo particolare attenzione soprattutto su tre punti: è necessario aggiungere una previsione che consenta l’attività delle imprese di qualunque natura e qualsiasi in forma costituite, aventi sede legale e/o operativa nel territorio della Provincia; occorre consentire alle persone almeno il rientro presso il proprio domicilio/abitazione o residenza situato nel territorio della Provincia; è necessario consentire spostamenti per motivi di salute".

LE MISURE NELLA ZONA ROSSA

Spostamenti bloccati, permessi solo in caso di emergenza. Chiuse palestre, piscine e centri benessere, musei, centri culturali e stazioni sciistiche. Centri commerciali aperti solo dal lunedì al venerdì.


Nelle zone interessate dal nuovo dpcm basterà ai cittadini qualche linea di febbre - sopra i 37 gradi - per restare nel proprio domicilio e limitare al massimo i contatti. Ieri, nella parte conclusiva del consiglio dei ministri finito a tarda notte il premier Conte ha condiviso con i ministri presenti la necessità di una ulteriore stretta informandoli e condividendo con loro preoccupazioni per la nuova iniziativa in arrivo.

Sport a porte chiuse

«Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico.

In tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus Covid-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all'aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metrod) si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di anticipare, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario o di ferie».

È quanto disposto dal Dpcm al punto d) per il contenimento del coronavirus in tutta la Lombardia, nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell'Emilia, Rimini; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova, Treviso; Asti e Alessandria. Il punto e) dispone: «sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici».

Concorsi

«Sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica; sono inoltre esclusi dalla sospensione i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo, e quelli per il personale della protezione civile, i quali 4 devono svolgersi preferibilmente con modalità a distanza o, in caso contrario, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro».

Locali pubblici

La bozza del decreto della presidenza del consiglio che dovrebbe essere emanato in serata, prevede la sospensione di «tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d'esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati». 

Cerimonie

La bozza del decreto della presidenza del consiglio che dovrebbe essere emanato in serata, prevede che «l'apertura dei luoghi di culto è condizionata all'adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri».

 

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