Marche in controtendenza: 510 test sierologici al giorno. In fila docenti e personale

Marche in controtendenza: 510 test sierologici al giorno. In fila docenti e personale
Marche in controtendenza: 510 test sierologici al giorno. In fila docenti e personale
di Martina Marinangeli
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Sabato 29 Agosto 2020, 04:20

ANCONA - «Siamo partiti subito bene: gli insegnanti marchigiani sono bravi ed aderiscono. È stata capita l’importanza del test». Il plauso del governatore Luca Ceriscioli è rivolto al personale scolastico che sta partecipando in numero sostenuto all’indagine epidemiologica attraverso test sierologici, uno screening su base volontaria per docenti e personale Ata in vista del ritorno tra i banchi. I dati dell’Asur parlano di una media di 510 test al giorno dal 24 agosto, data in cui il monitoraggio anti-Covid ha avuto inizio. 

Un trend, quello marchigiano, in controtendenza rispetto ad altre regioni, dove diversi docenti si stanno rifiutando di partecipare. I test sierologici sul personale scolastico sono eseguiti dai medici di medicina generale fino ad una settimana prima che inizino le attività didattiche. A differenza del tampone - esame di laboratorio utilizzato per individuare la presenza del coronavirus all’interno delle mucose respiratorie, fornendo un’istantanea sull’infezione –, i test sierologici servono ad individuare i soggetti che sono entrati in contatto con il virus e sono di due tipi: i cosiddetti test rapidi, che con una goccia di sangue prelevata dal dito stabiliscono se un soggetto ha prodotto anticorpi e quindi è entrato in contatto con il virus, e quelli quantitativi che, attraverso il normale prelievo, dosano in maniera specifica le quantità di anticorpi prodotti.

 

Se vengono rilevati gli anticorpi IgM, l’infezione è recente o in corso, visto che compaiono dopo 15 giorni dall’infezione; se invece ci sono gli anticorpi IgG, che compaiono dopo circa 30 giorni, significa che la persona è immunizzata. Il personale scolastico che dovesse risultare positivo al test, rimarrà in isolamento volontario in attesa del tampone, seguendo la procedura del Ministero della Salute. Nelle Marche, gli esiti si avranno nelle prossime ore ma intanto, in soli quattro giorni, sono stati 1901 i test caricati nella piattaforma dell’Asur: nello specifico, 257 lunedì 24, 447 martedì, un picco di 804 mercoledì 26 e 393 giovedì. A questi, andrà ad aggiungersi il dato di ieri, caricato sulla piattaforma in tarda serata. Certo, la strada è ancora lunga per centrare l’en plein dal momento che, stando ai dati forniti dall’Ufficio scolastico regionale, i docenti dell’organico di diritto nelle Marche sono 20.750 (di cui circa 500 sono o stanno per essere immessi in ruolo e 1300 sono coperti da supplenze), quelli dell’organico di fatto 542 e quelli del sostegno deroga 2421. A queste si aggiungono le 6200 unità del personale Ata. Discorso a parte, poi, va fatto per il personale in deroga in corso di assegnazione ai sensi del DL 34 – circa 900, di cui 200 già assegnati – e del DL 104 (circa 800): si tratta di figure straordinarie previste fino alle scuole medie per far fronte alle necessità derivanti dalle misure anti-Covid, come ad esempio lo sdoppiamento delle classi dove non è possibile mantenere il metro di distanza. Quest’ultima quota parte e quella dell’organico che verrà integrata con i supplenti, potranno effettuare il test sierologico una volta assegnati. 

Intanto però, tra l’organico già in forze al mondo della scuole marchigiano c’è «uno spirito di massima collaborazione per garantire un rientro in classe in sicurezza – fa sapere Paola Martano, segretaria regionale Confsal/Snals –. Come sindacati non abbiamo ricevuto segnalazioni di personale che si rifiuta di sottoporsi al test.

Anzi, c’è il problema contrario, ovvero docenti che volevano farlo, ma ai quali il medico di base ha risposto di non aver ancora ricevuto i kit. La direttiva derivata dall’accordo tra Regione ed Usr dice di rivolgersi ai medici di famiglia o al distretto, ma poi sono nate spontaneamente anche altre forme per velocizzare l’iter, tipo la campagna della Federazione medici di famiglia per fare i test direttamente negli istituti. Per alcune scuole è stato comodo».

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