Nas nelle mense di ospedali e case di riposo: "promosse" quelle delle Marche

Nas nelle mense di ospedali e case di riposo: "promosse" quelle delle Marche
Nas nelle mense di ospedali e case di riposo: "promosse" quelle delle Marche
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 5 Aprile 2023, 17:44 - Ultimo aggiornamento: 17:59

ANCONA - Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha effettuatto un campagna nazionale di controllo delle mense delle strutture ospedaliere e sanitarie, trovando svariate situazione di degrado anche grave. Non nelle Marche, però, dove anzi sono state sì riscontrate carenze strutturali ed ammnistrative ma quasi mai carenze igienico-sanitarie.

Nella regione Marche sono state, infatti, controllate 35 mense e punti di cottura di strutture ospedaliere, case di cura e residenze protette.

In particolare 12 nella provincia di Ancona, 8 in quella di Macerata ed altrettante a Pesaro, 6 in provincia di Ascoli Piceno ed una in quella di Fermo. In 18 casi sono state riscontrate carenze strutturali consistenti nel distacco di parti di intonaco, dissoluzione di continuità nella pavimentazione, annerimento e presenza di fessurazioni nelle pareti. In pochissimi casi sono state rilevate carenze igienico sanitarie dovute alla presenza di umidità. Al gestore di una mensa della provincia di Macerata è stata contestata una sanzione amministrativa di 1.000 per non aver provveduto ad effettuare le pulizie ordinarie. Nella circostanza veniva rilevata la presenza di sporcizia diffusa sul pavimento relativa a residui di lavorazioni pregresse. 

Il bilancio nazionale

A livello nazionale, i controlli hanno interessato 992 punti di cottura e preparazione pasti ubicati all’interno di altrettante strutture sanitarie, sia pubbliche che private: 340 di questi hanno evidenziato irregolarità, pari al 34%, con l’accertamento di 431 infrazioni penali e amministrative, per complessivi 230 mila euro di sanzioni pecuniarie, contestate a causa di violazioni nella gestione degli alimenti, nella mancata rispondenza in qualità e quantità ai requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto e dell’uso di ambienti privi di adeguata pulizia e funzionalità. Nel corso delle verifiche sono stati eseguiti anche numerosi tamponi di superficie e campioni per la ricerca di agenti patogeni e contaminanti sulle aree di maggiore rischio, quali superfici di lavoro, vassoi e acqua utilizzata per la preparazione dei pasti. Che, in 5 casi, hanno mostrato la presenza di cariche batteriche superiori ai limiti ammessi. Tra queste, 4 sono relative alla presenza di batteri coliformi nell’acqua utilizzata per la preparazione di pasti, individuate dal NAS di Palermo presso un’azienda di catering di Agrigento, per la quale è stata disposta la sospensione dell’attività e la sanificazione delle cisterne utilizzate per lo stoccaggio dell’acqua. Un altro caso di non conformità è stato accertato dal NAS di Parma presso l’area cucina di una clinica, nella quale un tagliere per la lavorazione delle carni è risultato contaminato da una carica batterica superiore ai limiti di legge. Nel medesimo contesto è stata disposta la sospensione dell’attività o il sequestro di 7 punti cucina. Il Nucleo di Milano ha chiuso le mense di un istituto geriatrico e di un ospedale poiché invase da insetti e blatte nei locali di preparazione cibo/lavaggio stoviglie, nel magazzino e nelle celle frigorifere. Analoga motivazione ha determinato la chiusura della mensa di una casa di cura accreditata di Napoli. Anche il NAS di Ragusa ha sospeso l’attività dei locali della cucina di un ospedale dove è stata accertata la presenza di roditori e loro deiezioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA