Marche, uno scudo contro il falso ma resta alta la guardia contro le griffe taroccate

Il sequestro di prodotti contraffatti nelle Marche
Il sequestro di prodotti contraffatti nelle Marche
di Massimiliano Viti
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Lunedì 30 Maggio 2022, 08:53

ANCONA - La contraffazione è in calo nelle Marche, ma resta un alto livello di guardia nelle aziende che continuano a segnalare situazioni di griffe copiate e poi vendute nel mercato illegale a costi irrisori. I numeri disegnano un fenomeno in diminuzione, come dimostra il report del 2019 (gli ultimi disponibili) diffuso da Iperico (acronimo di Intellectual Property – Elaborated Report of the Investigation on Counterfeiting), un database gestito dal Ministero dello Sviluppo economico, Direzione generale per la tutela della proprietà industriale – UIBM, che raccoglie i dati nazionali sui sequestri per contraffazione di Guardia di finanza, agenzia delle dogane e dei monopoli e altre forze di polizia.

A livello nazionale, il peso dalle Marche è marginale. Il rapporto Iperico 2021 dice che nel 2019 il numero dei sequestri per contraffazione in Italia è stato di 12.422 per 27,3 milioni di pezzi e un valore stimato di 235,6 milioni di euro, con una riduzione del 18,8% rispetto al 2018. Le categorie merceologiche per le quali si registra il maggior valore stimato di prodotti contraffatti sequestrati sono le borse e gli altri accessori di moda (articoli di pelletteria spille, bottoni e fibbie/ cinture), le apparecchiature elettriche e le calzature.


Le regioni
A livello geografico, per numero dei sequestri nel 2019, la Lombardia è la prima regione con il 30,3%. Pesano i sequestri negli aeroporti di Milano e Bergamo, così come «il contesto socio economico di molte città lombarde, ma soprattutto dell’area di Milano con il business e la moda» precisa Iperico.

Seguono Lazio e Campania. Le Marche, insieme al Friuli Venezia Giulia, figurano alla posizione numero 14 con 117 sequestri che rappresentano una quota dello 0,9% sul totale nazionale. Un numero inferiore rispetto a quello di tutti gli anni precedenti, dal 2008 in poi. Se invece teniamo conto del numero dei pezzi sequestrati, in testa c’è la Campania con il 42,5%, poi Lazio e Puglia. Alla posizione numero 15, con 27.275 pezzi sequestrati, troviamo le Marche con una modesta quota dello 0,1% a livello nazionale, a pari merito col Trentino. 


La classifica 
Infine, nella graduatoria stilata in base al valore stimato dei sequestri, al primo posto c’è la Campania col 42,02%. Poi troviamo Lazio e Puglia. Per arrivare alle Marche dobbiamo scendere fino al quindicesimo posto con lo 0,07% del totale generale ovvero 161.000 euro. Un valore molto al di sotto degli anni precedenti (nel 2013 è stato di oltre 17 milioni di euro).


Oltre ai prodotti taroccati, Iperico registra anche i sequestri causati da violazione del made in Italy e delle normative in termini di sicurezza. Per il made in Italy, il settore moda (abbigliamento, accessori e calzatura) vede circa il 59% dei sequestri nel 2019 in Italia. Qui, il ruolo delle Marche è appena più evidente. Nel 2019 sono avvenuti 51 sequestri che rappresentano il 3,25% del totale complessivo nazionale. Le Marche sono alla posizione numero 12 nella classifica guidata dal Lazio. Per pezzi sequestrati invece troviamo la nostra regione al settimo posto con 1,24 milioni di pezzi corrispondenti al 2,1%. Leader è il Piemonte.


Apparecchiature elettriche, giocattoli e giochi sono invece le categorie più colpite nel caso di sequestri effettuati per violazione in materia di sicurezza. In questo caso nelle Marche, sempre nel 2019, sono stati effettuati 318 sequestri per 1,34 milioni di pezzi, lo 0,55% del totale pezzi sequestrati in Italia. Anche in questo caso una posizione molto ai margini del fenomeno.

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