Terremoto, scontro sullo stato di emergenza. Marinelli (Lega): «Può scoraggiare i turisti». Il Pd insorge

Terremoto, scontro politico sullo stato di emergenza. Acquaroli: «Entro domani. Se è necessario»
Terremoto, scontro politico sullo stato di emergenza. Acquaroli: «Entro domani. Se è necessario»
di Maria Teresa Bianciardi
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Giovedì 17 Novembre 2022, 17:06 - Ultimo aggiornamento: 17:11

ANCONA - Lo stato di emergenza per il terremoto può attendere. «Un provvedimento del genere può scoraggiare i turisti, bisogna valutarlo bene»: così la maggioranza in consiglio regionale  ha votato questa mattina il rinvio della mozione d'urgenza sulla richiesta al governo presentata dai consiglieri di minoranza Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Rinasci Marche (primo firmatario Andrea Biancani) a sostegno della popolazione che è stata colpita dal sisma del 9 novembre scorso. Decisione finale che ha scatenato un dibattito rovente in aula, dove si sono ripercorse date e azioni messe in atto sulle ultime calamità che hanno sconvolto le Marche.

Stato di emergenza, scontro in consiglio regionale

Uno scontro politico dove la lettura  è stata ovviamente doppia.

Da una parte l'amarezza delle forze all'opposizione che hanno visto rinviare la decisione: «Scopriamo - scrive il Pd - che avere un’amministrazione regionale dello stesso colore politico del governo nazionale, anziché rappresentare un vantaggio rischia di diventare una clamorosa penalizzazione per le nostre comunità. Tutto ciò perché, come denunciamo ininterrottamente da due anni, la priorità della giunta Acquaroli e della maggioranza che la sostiene è perseguire i loro interessi politici di parte, mettendo in secondo piano le reali esigenze dei cittadini».

Dall'altra, la posizione del centrodestra con Renzo Marinelli (capogruppo Lega) in testa: «È passata una settimana dall'evento sismico - parole sue - evitiamo di prendere decisioni che potrebbero penalizzare il territorio. Nel 2016, lo stato di emergenza esteso su tutte le Marche ha penalizzato fortemente il turismo e scoraggiato le persone a venire qui. Non dico di bocciare la mozione, ma di rinviarla. Una settimana, di fronte a questi eventi, non è niente. Infatti dopo sei anni in quelle zone non è stato fatto nulla».

Anna Casini (Pd): «Basita dalle parole di Marinelli»

Dall'opposizione, un boato. La consigliera dem Anna Casini si dice «basita» dalle dichiarazioni di Marinelli e ricorda al consigliere leghista che «nel 2016 lo stato di emergenza fu dichiarato il giorno dopo del forte sisma, quando il cratere costituito da soli 7 comuni. Poi ci furono le scosse del 26 e del 30 ottobre che coinvolsero maceratese territori  con danni fino a Fabriano. Il presidente della Regione (Ceriscioli, del Pd) chiese ai sindaci di mandare un rendiconto veloce su quali fossero i danni: dire che a distanza di sei anni non si è fatto nulla significa non essere venuto nel Piceno». Il problema, come ha spiegato anche il consigliere dem Andrea Biancani «è che se non si procede immediatamente con lo stato di emergenza, il rischio è che a dovere pagare i danni del sisma siano i cittadini, gli imprenditori, gli enti locali».

Botta e risposta al veleno tra Carancini (Pd) e Ciccioli (FdI)

Anche Romano Carancini (Pd) ha preso la palla al balzo per stigmatizzare l'intervento di Carlo Ciccioli (FdI): «Insinua che avremmo barattato il rinvio della mozione di sfiducia per l'assessore Aguzzi (assente per Covid) con la discussione del documento per lo stato di emergenza. Dichiarazioni assurde: nessuno scambia qualcosa sulla pelle delle persone».

Il governatore Acquaroli: «Stato di emergenza subito, se ci sono le condizioni»

Con la tensione alle stelle  ci ha pensato il presidente Acquaroli a riportare la discussione sui binari: «Nessuna preclusione sulla richiesta di stato d'emergenza - ha detto  - ma c'è una interlocuzione con i Comuni più interessati dalle scosse che hanno registrato maggiori danni: 24 milioni di euro sono state le richieste di danni per il sisma, di cui 4 milioni da Comuni minori e 20 milioni da Pesaro. Entro domani mattina saprò qual è la situazione nel Comune di Ancona che mi sembra sia il più colpito a livello di danni a strutture pubbliche e private. Finiamo la ricognizione e poi se i danni riscontrati e l'assistenza alla popolazione richiede la richiesta dello stato d'emergenza lo faremo entro domani».

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