Confartigianato, poche ma incisive
priorità per dare vigore alle Marche

Confartigianato, poche ma incisive priorità per dare vigore alle Marche
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Domenica 2 Agosto 2015, 15:02 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 13:36
ANCONA - La parola d’ordine ora è crescita. Negli ultimi 4 anni la ricchezza pro capite dei marchigiani è scesa del 4,7% contro una media nazionale del 3,1%. Il tasso di disoccupazione lo scorso anno è più che raddoppiato rispetto al 2007, brusca frenata per l’export che, al netto del farmaceutico, perde il 6,7% rispetto ai livelli pre crisi, una dinamica del credito all’artigianato marchigiano peggiore del dato Italia che si unisce alle difficoltà generalizzate del settore: dal 2009 al 2014 le imprese nelle Marche sono diminuite di 3.648 unità, pari al -7%.



La variazione peggiore nel comparto delle costruzioni con un -10,4% pari ad una diminuzione di 1.948 imprese, il manifatturiero con il -9,7% (1.513 imprese in meno). L’artigianato e la piccola impresa hanno risentito maggiormente dei cicli recessivi essendo principalmente composti dalle attività manifatturiere e di costruzione (rispettivamente a fine 2014 la quota di imprese artigiane nelle Marche sul totale dell’artigianato è del 29 % e del 34,7%), settori che hanno più intensamente ridotto il valore aggiunto nell’arco dei sette anni di crisi economica e che hanno maggiormente risentito degli effetti del credit crunch.



Sono solo alcuni dei dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Marche che verranno presentati al Presidente della Giunta Regionale Luca Ceriscioli che incontra il mondo produttivo degli artigiani e delle piccole imprese in un confronto promosso da Confartigianato Marche per martedì 4 agosto alle ore 18 presso l’Auditorium dell’Associazione in via Fioretti 2/a ad Ancona. Insieme con il Presidente, gli Assessori alle Attività Economiche e Internazionalizzazione Manuela Bora, al Bilancio Fabrizio Cesetti, all’Urbanistica Anna Casini, al lavoro Loretta Bravi.



“Le priorità per tornare a crescere”, la road map degli imprenditori con proposte concrete a sostegno dell’economia reale e delle aziende. La Regione Marche, sottolineano il Presidente ed il Segretario di Confartigianato Marche Salvatore Fortuna e Giorgio Cippitelli, deve mettere in campo politiche di sviluppo capaci di individuare poche e incisive priorità. Ma allo stesso tempo deve costruire, insieme agli altri soggetti regionali, un pensiero strategico sul quale investire nel medio–lungo termine. Un percorso costruito e modellato sulla specificità della nostra realtà produttiva per potere finalmente tornare a crescere. Un percorso che deve trovare in un rilancio dei tavoli di confronto e della concertazione i luoghi di elaborazione delle politiche regionali. Le linee indicate da Confartigianato ( suddivise in azioni prioritarie urgenti, a breve termine, azioni a medio termine e di prospettiva) rappresentano proposte operative capaci di ridare fiducia, prospettiva e futuro alle famiglie e alle nostre imprese, con tempi di azione immediati ma anche con una tempistica pluriennale. Azioni prioritarie urgenti secondo Confartigianato: forte, immediato orientamento al mercato internazionale, con interventi per il sostegno allo sviluppo delle micro e piccole imprese e per il superamento del credit crunch attraverso le garanzie. Azioni a breve termine: razionalizzazione Testi Unici di riferimento, applicazione integrale dello Small Business Act, razionalizzazione ed alleggerimento dei centri di costo delle principali voci di spesa, miglioramento del livello qualitativo dei servizi a partire da quelli della sanità e dell’assistenza sociale, rafforzamento della strumentazione bilaterale. Azioni di medio termine e prospettiva: avvio immediato di una manutenzione straordinaria del patrimonio pubblico e del territorio con forte utilizzo di tecnologie green in ambito urbanistico ed edilizio sia come asset per rafforzare l’attrattività, sia per la valorizzazione delle risorse territoriali ancora oggi ai margini dei circuiti economici, razionalizzazione dei centri di ricerca, pubblici e privati, in modo da introdurre innovazioni di prodotto e di processo, tali da sviluppare la competitività economica e l’attrattività del Sistema Marche. Chiaramente molte azioni devono vedere Regione Marche e Governo centrale in una azione comune.
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