ANCONA - Ciao ciao contante. Da ieri è scattato l’obbligo per commercianti, artigiani e professionisti di avere il Pos, con annesse sanzioni per coloro che non consentiranno ai propri clienti di fare pagamenti con carte e bancomat. E questo riguarda chiunque offra prodotti e servizi al pubblico: dagli esercenti, ai tassisti, dai medici ai tabaccai.
Una mezza rivoluzione, in un Paese che ha sempre osteggiato questo tipo di riforma. Chi ora fosse sprovvisto di Pos e rifiutasse la richiesta di pagamento con strumenti elettronici, incapperà in una multa di 30 euro più il 4% del valore delle transazione. Per fare un esempio, in caso di rifiuto di un pagamento di 100 euro tramite il Pos, il commerciante andrebbe incontro ad una sanzione da 34 euro (30 euro di ammenda fissa e 4 euro per quella variabile). Inoltre, la normativa non prevede alcuna soglia minima di pagamento sotto la quale non scatti la sanzione, dunque il discorso vale anche per un caffè al bar.
Il decreto
Le nuove regole sono state introdotte dall’ultimo decreto Pnrr - che ha anticipato di sei mesi l’entrata in vigore delle multe - con l’obiettivo di perseguire in ogni modo e ad ogni livello l’evasione fiscale. Nelle Marche, sono 143.823: le imprese interessate dalla riforma, di cui 9820 attività ricettive e ristorazione, 3.216 attività di commercio all’ingrosso, al dettaglio e riparazioni e 5.723 attività professionali e tecniche. Sebbene finalizzato alla limitazione della bad practice dei pagamenti in nero, il decreto non è stato accolto da tutti con favore, con alcuni esercenti che hanno fatto notare come, per le piccole realtà, il costo della moneta elettronica sarebbe troppo elevato - soprattutto sulle transazioni di importo ridotto - tra commissioni e acquisto/comodato del dispositivo.