ANCONA - «Le Marche hanno un enorme potenziale inespresso che è l’elemento che potrebbe determinarne il rilancio». A parlare è il governatore Francesco Acquaroli all’assemblea regionale della Cna, raccogliendo la richiesta del segretario Cna Marche Otello Gregorini, di un “Patto per le Marche”.
La programmazione
«Le sfide per il futuro sono tante - dice ancora il presidente: per questo è importante una programmazione fatta in concertazione e con una capacità di coesione che dobbiamo riscoprire e coltivare. Fin da subito dobbiamo stabilire un metodo d’azione tra istituzioni, associazioni di categoria, enti locali e territori per determinare insieme le linee guida su cui muoverci per realizzare il futuro della nostra regione». E il segretario Gregorini, ha presentato il “Manifesto per le Marche del futuro”, un programma di legislatura sul governo del territorio e sul ruolo delle imprese, per andare oltre l’emergenza. Sul documento si sono confrontati Acquaroli e il presidente regionale della Cna Gino Sabatini. Il dibattito, moderato dal giornalista Michele Romano, si è tenuto, nel rispetto delle normative Covid, di fronte ai componenti dell’assemblea Cna, in rappresentanza di 18mila artigiani e imprenditori associati e di altri 18 mila pensionati artigiani e del lavoro autonomo.
I dati regionali
Tra gennaio e luglio, nella nostra regione, hanno chiuso 4.973 imprese rispetto a 3.655 inizi di attività, con un saldo negativo di 2.318 aziende. Un calo concentrato soprattutto nell’agricoltura, nel commercio e nel sistema moda. Pesantissime le conseguenze della pandemia sull’export marchigiano.
Orgoglio artigiano
Vogliono resistere e reagire da protagonisti dello sviluppo della regione per i prossimi cinque anni. «Per questo - ha ricordato Gregorini - hanno bisogno di credito da parte delle banche. Per favorire liquidità, investimenti e consolidamento patrimoniale. Per rilanciare il credito alle imprese chiediamo che la Regione, individui Uni.co. - il Confidi delle Marche - come intermediario finanziario creditizio di riferimento, sostenuto da risorse pubbliche dell’Ente Regione, della Camera di Commercio, dei Comuni e altri Enti, per il rafforzamento della garanzia». E ancora: «Per far crescere le Marche -, secondo Sabatini - si dovrà puntare ad investimenti diffusi sul territorio, con una nuova valorizzazione dei borghi e dei territori montani».
© RIPRODUZIONE RISERVATA